In Italia un bambino su quattro è vittima di bullismo e solo il 2% ne parla con i propri genitori: lo dice un rapporto datato 2012 del Telefono Azzurro. Per fronteggiare questo fenomeno, la sede nazionale di Avis (Associazione volontari italiani del sangue) ha promosso il progetto “+ Volontari – Bulli”.
Dallo scorso 28 ottobre fino al 6 dicembre, Avis promuove negli stadi della serie B, per 7 turni e 77 partite, gli spot e il materiale informativo di questa campagna anti-bullo. Domenica scorsa i volontari sono approdati anche allo Stadio Franco Ossola di Masnago.
«Abbiamo presentato anche a Varese il documentario che è nato da un progetto di collaborazione con le scuole primarie e secondarie di primo grado di Milano e Pisa – spiega, presidente nazionale Avis – Abbiamo voluto “giocare in casa” visto che il mister è un nostro donatore».
Il progetto, che ha portato alla realizzazione di uno spot-documentario, ha coinvolto circa 200 studenti, principalmente compresi nella fascia d’età che va dagli 11 ai 14 anni. Con questa proposta progettuale finanziata dal Dipartimento della gioventù, Avis ha sperimentato l’efficacia della sensibilizzazione alla solidarietà come “antidoto” al bullismo e come metodologia innovativa.
L’associazione ha costruito contesti di ascolto dove i giovani, aiutati da psicologi, hanno liberato l’emotività e condiviso le loro storie che, grazie agli attori dell’associazione CinemaTeatroLux di Pisa, hanno dato vita a laboratori teatrali.
«Siamo davvero lieti – commenta Saturni – di essere stati scelti come partner dalla Lega di Serie B per B Solidale, e apprezziamo la responsabilità sociale che questo campionato dimostra. Anche noi abbiamo diverse lettere “B” che ci riguardano. “B” come buona azione: chi dona il sangue la compie per gli altri che ricevono il sangue, ma anche per se stesso, perché tiene sotto controllo il proprio stato di salute».E poi «“B” come bisogno costante di sangue ed emocomponenti: ogni giorno servono circa 8mila unità di sangue per le necessità dei nostri malati. “B”
come bullismo, un fenomeno che vogliamo combattere promuovendo stili di vita sani, positivi e solidali. Sport e volontariato sono due occasioni privilegiate per sconfiggere il bullismo». Gli episodi si susseguono sempre più numerosi e le cronache dei giornali lo confermano. Il fenomeno del bullismo, secondo recenti sondaggi, colpisce più ragazzi di quanto si possa pensare. Sembra, infatti, che questo fenomeno di prevaricazione e disagio tocchi, seppur con ruoli diversi, fino a un bambino su tre. Il problema riguarda in particolare le fasce di età comprese tra i 7-8 anni e i 14-16 anni.
Vista la crescente rilevanza del fenomeno, gli esperti in problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza se ne stanno occupando sempre più diffusamente, sia per definirne le caratteristiche distintive, sia per mettere a punto strategie di intervento idonee a prevenirlo e contrastarlo.
Oltre alle due figure del bullo e della vittima, gli spettatori, sia sostenitori dell’uno che dell’altro ma anche maggioranza silenziosa, giocano un ruolo fondamentale. Poiché circa l’85% degli episodi di bullismo avviene in presenza del gruppo dei pari, proprio la maggioranza silenziosa costituisce una risorsa di grandissimo valore sulla quale fare leva per ridurre la portata del fenomeno.
L’obiettivo è attivare per il prossimo anno, grazie alla disponibilità dei volontari dell’Avis di Varese, dei progetti anti-bullismo anche sul territorio varesino.