«Bruno tornerà il clown che è» Abbraccio di Ruffini ad Arena

VARESE Paolo Ruffini dal palco del Teatro di Varese saluta Bruno Arena. «Il mio è un messaggio personale. Il mio legame con Varese è forte, a parte le mie due nipoti meravigliose, c’è l’amicizia con Bruno Arena, con il quale ho condiviso tante volte la scena, e che mi auguro di rivedere presto su questo palco. È un grande uomo della vostra città e sono certo che presto lo rivedremo fare quel clown che è».L’Apollonio, tutto esaurito, gli riconosce un grande applauso.Un bel finale per uno spettacolo scoppiettante, quello di giovedì sera al Teatro di Varese con una platea in prevalenza femminile considerando il titolo, «The Full Monty», e lo striptease finale.Proprio Paolo Ruffini è stato tra i più brillanti in scena rivelando una capacità di attore comico superiore al passato. Forse il testo, forse

il personaggio, forse un maggiore affiatamento con il gruppo, ma Ruffini ha veramente saputo come cogliere lo stato d’animo del pubblico e condurlo da una risata all’altra.Grandi applausi anche per Sergio Muniz, atteso e riconosciuto sin dal primo ingresso in scena: ad accoglierlo un’ovazione. È stato indubbiamente il più «osservato». C’era chi aveva appositamente portato il binocolo, sebbene seduto in settima fila. E lui dietro un fisico statuario e il volto del bel tenebroso ha incarnato bene la parte del belloccio un po’ timido.Apprezzata anche la performance di Gianni Fantoni, capace di una grande autoironia e sorprendentemente con una dote canora potente.Pietro Sermonti ha fatto il lavoro duro, quello delle lunghe parti recitate dell’attore puro, punto di riferimento per gli altri sul palco. Ben calato nel personaggio anche un divertente Paolo Calabresi. E.Bot.

s.bartolini

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