Jackson; Geller: dormivo per terra per tenerlo lontano da pillole


Londra, 2 lug. (Ap)
– “Quando Michael chiedeva qualcosa, la otteneva. Questa era la vera tragedia”: è quanto afferma il medium Uri Geller, ex confidente di Michael Jackson, in un’intervista telefonica con Ap dalla sua abitazione londinese, spiegando di aver fatto di tutto per tenere lontana la popstar dai farmaci e altre medicine, ma nell’ambiente del cantante erano in molti a “rifornirlo”.

Spesso doveva “gridare”, mentre tentava di sequestrargli le scorte di medicine che il cantante si portava nei suoi viaggi in Inghilterra. E’ arrivato a dormire sul pavimento delle suite di Jacko per impedirgli di ingurgitare altre pillole.

Un’altra voce abbastanza credibile, quella dell’ex bodyguard della star, Matt Fiddes, ha raccontato di aver cercato di aiutare Michael a combattere la sua dipendenza da farmaci su prescrizione, non “per sballarsi”. Ne prendeva così tanti, ha ricordato, che cominciava a farneticare e a rifiutare tutto.

Nelle indagini sulla morte di Jackson, è stata nel frattempo coinvolta ufficialmente la Dea (Drug Enforcement Administration), l’agenzia antidroga americana. Chiamata dalla
polizia di Los Angeles, dovrà fornire una competenza specifica
per identificare i farmaci ingeriti dalla pop star. In particolare, gli investigatori sospettano che Jackson possa aver assunto farmaci realizzati illecitamente oppure prescritti al di fuori della legge e vogliono verificare se si può configurare per alcuni un reato prossimo allo spaccio. L’informazione è stata data all’Ap da una fonte investigativa accreditata ma che ha chiesto di rimanere anonima data la delicatezza del caso.

Cuc/San

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