Detersivo e sapone si fanno in casa «Io, autosufficiente»

«Voglio essere autosufficiente»: con questo obiettivo Daniela Lussana, 37enne gallaratese, fa tutto in casa. Non solo il pane e lo yogurt, ma anche il sapone, il dado per il brodo, il dentifricio, le creme per il corpo e i detersivi.

«Ho sempre avuto questo interesse verso l’autoproduzione», racconta, «me l’hanno insegnato sin da piccola i miei genitori». Ha iniziato con i prodotti di bellezza quindi, dopo essersi sposata nel 2009, si è messa ai fornelli: «ho imparato a preparare il cibo stando a contatto con la materia prima».

Biscotti e torte a casa sua non si comprano, anche il pane spesso viene impastato sul tavolo della cucina. Stesso discorso per marmellate e succhi di frutta, ma anche per lo yogurt c’è la preparazione casalinga: «utilizzo il kefir, dei fermenti vivi che faccio arrivare dall’Emilia Romagna». Fino a qui, nulla di eccezionale: quante massaie fanno lo stesso?

Molto più raro, però, che tra un biscotto e una crostata, una casalinga si infili guanti, occhiali e mascherina per “cucinare” il sapone. «È un po’ più complesso perché c’è di mezzo la soda caustica, che è pericolosa quando entra a contatto con l’acqua». E se finisce sulla pelle provoca delle ustioni.

«Io utilizzo dei grassi vegetali che metto a bollire in un pentolone, mentre in un altro scaldo l’acqua». Una volta aggiunta la soda, quando la temperatura scende intorno ai 50 gradi «si uniscono i contenuti e «si frulla con un minipimer». Una volta ottenuta una crema densa si aggiungono oli essenziali, coloranti e granelli, quindi si versa tutto negli stampi.

Dopo un paio di giorni «tolgo tutto e metto a stagionare per due mesi», trascorsi i quali le saponette sono pronte per l’uso. Molto meno pericoloso produrre il dentifricio: «basta mescolare caolino d’argilla, polvere di salvia e oli essenziali».

Allo shampoo realizzato con farina di ceci, Daniela ha rinunciato per l’odore che lasciava sui capelli: «ho iniziato a lavarli solo con il bicarbonato, risciacquando poi con l’aceto di mele». È invece a base di limoni il detersivo per i piatti, anche questo autoprodotto, «ottimo anche se si usa la lavastoviglie».

E gli elementi del bagno? «Uso il bicarbonato». Tornando in cucina, un altro prodotto che non compare mai sulla lista della spesa è il dado per il brodo. «Prendo gli scarti della verdura e li metto in un essicatore, quindi li frullo finemente» e il dado è tratto. Dietro a questa scelta di vita «c’è una convinzione etica. Anche se per me la parte legata al risparmio è fondamentale». Del resto, ha una ricetta per ogni cosa e le ha raccolte tutte sul suo blog bouquetdifantasia.blogspot.it.

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