Ci avviciniamo alla festa del papà e a farci riflettere sull’importanza della relazione padre-figlio, per la salute psicofisica dei minori, è un super papà: il direttore generale dell’Asst dei Sette Laghi, Callisto Bravi. «La nostra società soffre, oggi, l’assenza del padre all’interno del contesto familiare». «Negli ultimi decenni abbiamo assistito infatti alla caduta della figura del padre autoritario e distanziante, un tempo detentore delle regole e unico sostegno economico». «Questa crisi del ruolo paterno è stata accompagnata da sostanziali cambiamenti sociali e familiari: la struttura della famiglia allargata dove i figli crescevano con tante donne e tanti fratelli ha lasciato il posto alla nuova famiglia nucleare, con mamma papà e uno o addirittura nessun fratello. Da questi mutamenti nasce un radicale cambiamento dello stile di vita e di quello educativo». «Il maggiore contatto dei padri con i figli ha certamente una valenza
positiva, sebbene manchino modelli di riferimento per i moderni papà. Caduta la figura del padre-padrone, a quale prototipo paterno possono attingere le nuove generazioni maschili per svolgere al meglio il loro ruolo?».«È la funzione simbolica del padre e il suo ruolo educativo il nodo sul quale ci si interroga, che sembra mancare. Un sano sviluppo della personalità dipende anche, e forse soprattutto, dall’adeguato sviluppo della sfera cognitiva e dall’interazione tra padre e figlio: il padre è un’importante figura di riferimento, è colui che deve accompagnare i propri figli a superare i grandi passaggi che la vita inevitabile te sottopone a tutti». «I papà devono riappropriarsi del proprio ruolo di padri per una corretta e salutare crescita psicofisica dei propri figli e per potere evitare i tanti drammi, purtroppo sempre più frequenti nella società contemporanea, che vedono coinvolti i nostri adolescenti».