Gli effetti fra i più devastanti. Ma le cure sono ancora lacunose

Sebbene l’alcolismo sia una delle malattie più devastanti la conoscenza della patologia e del trattamento risulta tuttora afflitta da lacune, dovute in gran parte ai limiti insiti nella ricerca con i pazienti

Obiettivi: sebbene l’alcolismo sia una delle malattie più devastanti a incidenza elevata, la conoscenza della patologia e del trattamento risulta tuttora afflitta da lacune, dovute in gran parte ai limiti insiti nella ricerca con i pazienti. Abbiamo sviluppato un modello animale per studiare l’istopatologia epatica, il coinvolgimento del chaperone Hsp (proteine da shock termico) e la risposta al trattamento.

Metodi: il sistema è stato standardizzando utilizzando topi a cui era stato somministrato per via orale etanolo da solo o in combinazione con Lactobacillus Fermentum, secondo una precisa pianificazione temporale e applicando, a intervalli predefiniti, una serie di tecniche (istologia, immunoistochimica, western blot, real-time PCR, immunoprecipitazione, marcatura di 3-nitrotirosina) per valutare l’epatopatia (per es. steatosi, fibrosi) e i livelli di proteine ed espressione genica Hsp60 e iNOS (ossido nitrico sintasi inducibile), nonché le modifiche post-trasduzionali.

Risultati: si è manifestata la tipica epatopatia indotta da etanolo ed è stato possibile monitorare in modo affidabile l’effetto del probiotico. Valore di steatosi, livelli iNOS e proteine nitrate (per es. Hsp60) si sono ridotti dopo l’assunzione del probiotico.

Conclusioni: abbiamo descritto un modello di topo utile allo studio dell’epatopatia indotta da assunzione cronica di etanolo e ai test sui relativi agenti terapeutici, per es. i probiotici. Abbiamo testato il Lactobacillus Fermentum, che ha ridotto notevolmente il danno al tessuto indotto dall’etanolo e le modifiche post-trasduzionali deleterie del chaperone Hsp60. Il modello è disponibile per testare altri agenti e probiotici con potenziale terapeutico nelle epatopatie alcoliche.