GALLARATE Lasciate che i fans vadano a Tiziano: il momento più bello del concerto di giovedì sera è stato l’apertura a sorpresa dei cancelli, con la corsa a perdifiato sotto il palco di chi fino a un minuto prima non sperava neanche di riuscire a entrare. Tra il pubblico pagante, qualcuno ha ironizzato trattarsi «di una delle misure anticrisi adottate dal Comune» (dopo tutto, panem et circenses), ma più probabilmente – visto lo stadio lontano dall’essere pieno e la folla accalcata davanti all’ingresso – gli organizzatori hanno pensato che non ci fosse niente di male nel regalare a tutti le ultime canzoni dell’idolo del pop.
Il momento del "rompete le righe" non poteva essere più azzeccato: sul palco, Tiziano Ferro attaccava «E Raffaella è mia», forse il suo maggior successo dance, con relativo tripudio di luci, animazioni, ballerini scatenati. Dalle tribune al prato, il pubblico è impazzito e per una manciata di minuti l’impressione è stata quella di una sconfinata discoteca. L’atmosfera è tornata subito più soft con ballate come «Ti scatterò una foto»: un pezzo che ha saputo parlare a tutti i cuori infranti d’Italia e che, anche a due anni dall’uscita, viene ancora accolto da lucciconi, cori a squarciagola e un esercito di telefonini levati in aria per scattare una foto a Tiziano che canta di foto scattate.
Ferro, va detto, è perfetto: non stecca una nota, non fa un passo falso e, cosa più importante, dà l’impressione di divertirsi lui per primo. «Spero che questa serata vi lasci un bel ricordo – dirà alla fine, congedandosi – per me è stato assolutamente così: ciao Gallarate». Ciò detto, nessun bis, anche se il cantautore di Latina sul palco non si è certo risparmiato: «Ve le ho fatte tutte, proprio tutte…» sorride ai fans delle
prime file che gli chiedono di suonarla ancora, Tiziano. E allora ecco la chiusura: dopo «Alla mia età», il brano che dà il titolo all’ultimo album, Ferro si siede sul bordo del palco, sembra dimenticarsi del pubblico e intona «Non me lo so spiegare». Altra ballata da cuore infranto, stavolta con ogni probabilità il suo visto che – il maxischermo non mente – è proprio lui il primo a commuoversi e buttar giù lacrimoni.
Emozioni per tutti, insomma, a coronamento di uno show spettacolare e curato sotto ogni aspetto, dalla scenografia alle animazioni grafiche. Anche se l’effetto speciale più apprezzato, almeno a giudicare dall’applausometro, è stato anche il più semplice: a metà concerto, Ferro si concede una brevissima pausa dietro le quinte, e le telecamere – udite udite – lo seguono, mentre si toglie la maglietta («ucciderei per averla», sibila una signora incurante dell’altrui sudore), si infila una camicia candida, e con quella faccia un po’ così si aggiusta il papillon prima di infilarsi una giacca da smoking. Quando torna, è bello come il sole e lo spettacolo può continuare. Spettacolo in cui non sono mancati accenni all’impegno di Tiziano Ferro sul duplice fronte dell’ambiente e della solidarietà. Il suo «Alla mia età tour 2009» è a impatto zero: «Insieme a Enel misureremo le inevitabili emissioni di questo concerto e compenseremo piantando alberi – spiega – il primo l’ho piantato io, con la pala e tutto quanto». Insieme a Avis, infine, il cantautore è impegnato nella ricostruzione della Casa dello studente all’Aquila.
Laura Campiglio
f.tonghini
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