«È morto in modo inadeguato. Non che ci sia un modo adeguato per perdere qualcuno che ami così tanto». Lucia, moglie di Giuseppe Montemurro, è circondata dal giardino dell’abitazione di via Sanvito dove la famiglia del cardiologo ucciso dal drammatico incidente avvenuto a Las Palmas, Gran Canaria, vive da sempre.
Una donna composta, elegante, gentile nei gesti e nei toni, nonostante il dolore che spegne lo sguardo. Lucia Montemurro tratteggia il marito con poche ma precise parole: «Era mio marito – dice la donna – Cosa devo dire? Ho letto quello che di lui hanno raccontato i colleghi di tanti anni. Gli amici. È vero: mio marito era un medico straordinario. Un cardiologo che ha sempre dato tutto ai suoi pazienti. Ecco l’uomo era pari al medico, in famiglia, come compagno, come padre, aveva quella stessa straordinaria qualità che lo ha contraddistinto in tanti anni dedicati alla medicina».
L’uomo pari al medico «non c’era distanza nel suo modo di essere. Sempre se stesso. Di ciò che di lui in tanti hanno voluto raccontare non posso che condividere ogni parola». Dell’incidente Lucia parla poco: «Un incidente, sì – spiega – Il bus era in manovra e l’ha colpito». Montemurro era sceso dell’autobus insieme ad altri
passeggeri dopo che una compagna di viaggio aveva avuto un malore. «È così assurdo – racconta la moglie – Eravamo in vacanza. Siamo partiti per andare in vacanza. Nessuno può immaginare una cosa del genere durante una vacanza. Non riesco a pensare a qualcosa di più lontano da noi di quello che è accaduto».
Lucia Montemurro parla con la consapevolezza di chi comprende di aver perso il compagno di una vita. Giuseppe Montemurro ha conosciuto la moglie a Siena, durante l’università. Lì si è laureato e specializzato, la coppia di è sposata subito dopo.
«Per questo parlo di fine inadeguata – racconta la moglie dell’ex primario e fondatore del reparto di Cardiologia Pediatrica dell’ospedale Del Ponte – Una fine che stride con la sua vita. Così piena, così tanto vissuta, dedicata completamente agli altri. È successo tutto in pochissimi istanti. Il bus l’ha colpito spazzandolo via. Un istante. E non è accettabile che sia accaduto in questo modo, che sia accaduto in quel frangente. Che sia accaduto e basta».
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