– Un cambio di circolazione atmosferica sull’Europa determinerà il tempo anche delle nostre regioni. Un graduale ritorno a temperature più vicine alla media del periodo, è atteso a partire proprio dalla notte di San Silvestro, quando una colata di aria fredda continentale si affaccerà da est e vorrà chiedere permesso attraverso la porta di Trieste (Bora), successivamente insediandosi sulla pianura Padana e sedimentandosi nei giorni a seguire. Non solo al piano: anche in quota il cambio d’aria si avvertirà sensibilmente, tanto che nella giornata di Capodanno chi andrà in gita al Campo dei Fiori potrà trovare un clima finalmente più stagionale con una temperatura di circa tre gradi sotto lo zero in pieno giorno.
Fa sorridere (e tremare), perché proprio lassù in questi giorni le massime continuano a superare abbondantemente quota dieci gradi, avvicinandosi pericolosamente alla soglia dei 15. Al suolo da un punto di vista termico sembra andare meglio: le gelate mattutine non mancano e di giorno chi è immerso nella nebbia registra valori molto contenuti. Non va invece assolutamente per quanto riguarda la qualità dell’aria, grazie appunto alle inversioni termiche il ristagno di inquinanti rimane tuttavia particolarmente elevato e non ne favorisce la dispersione. Varese in questi ultimi giorni continua a misurare valori di Pm10 non salutari, ma si distingue(in positivo) dalle grandi città, perché? La città giardino con i suoi quasi 400 metri di altitudine rimane un passo più elevata rispetto alla metropoli milanese (100 metri) e alla bassa pianura, inoltre l’estrema vicinanza alle Prealpi ne favorisce un leggero cambio di circolazione durante le ore notturne, innescando una brezza prevalentemente settentrionale. In un certo senso a Varese basterebbe davvero un po’ di buona accortezza per rendersi conto che ci vuole poco per rendere migliore ciò che respiriamo.
Detto questo però l’imminente ingresso freddo non sembrerebbe apportare benefici da un punto di vista pluviometrico, anch’esso decisamente importante per un rimescolamento dell’aria. Avvertiremo però, come dicevamo prima, un sensibile calo dei valori termici tanto da poter parlare di minime e massime finalmente invernali. Una bozza previsionale potrebbe mettere in conto qualche possibile fiocco sulle Alpi, sempre attorno al periodo di inizio anno, ma queste precipitazioni viste deboli allo stato attuale, non riusciranno a colmare in breve tempo il deficit nevoso sulle nostre montagne. È altresì vero che le proiezioni dei modelli previsionali iniziano a inquadrare un punto di svolta per questa siccità che ci accompagna ormai da tempo.Chi vorrà dunque festeggiare la notte di Capodanno nelle piazze dovrà sicuramente tenere conto che avrà a che fare con un cielo tendenzialmente nuvoloso (nubi medio-basse), tipico delle retrogressioni fredde da est, e un costante calo delle temperature. Per via dello scenario che si andrà ad instaurare a livello di configurazione meteorologica, non sarà difficile osservare inoltre qualche locale e sporadica precipitazione, seppur di poco conto. Qualche fiocco? È ancora presto per dirlo, ma non sarebbe impossibile. Attenzione però, qualora dovesse accadere, a chiamarla nevicata, per quest’ultima occorrerà il supporto dall’oceano atlantico.