Il servizio civile volontariato si svecchia. Nel 2016 approderà su Facebook dove dialogherà con gli aspiranti candidati. Candidati che potranno utilizzare il social network per fare domande in modo semplice e diretto, arrivando poi a formalizzare una candidatura consapevole. Ad annunciare questa rivoluzione – che sarà attuata a breve e che va nell’ottica della semplificazione delle procedure burocratiche, con l’obiettivo di accorciare la distanza tra il cittadino e la pubblica amministrazione – è l’assessore all’organizzazione del personale . «I volontari del servizio civile sono una vera e propria risorsa – dice Longhini – In un momento economico e sociale caratterizzato da continui tagli alle risorse, il servizio civile nazionale si conferma una grande opportunità per l’offerta di servizi alla cittadinanza».
«Stiamo parlando di un’esperienza di coesione tra i bisogni della società e le aspirazioni dei giovani che vogliono conquistarsi un proprio posto, sentendosi utili e parte attiva nella vita della città. Per loro il servizio civile è un’esperienza di grande crescita e valore formativo. Per il Comune è una straordinaria risorsa, in termini quantitativi e qualitativi». Il comune di Varese ha attivato il servizio civile nel 2002. Da quell’anno si sono dati il cambio 429 volontari, per un monte ore pari a 502 mila. Un piccolo esercito che dispensa energia, forza di volontà, entusiasmo e sorrisi. Solo quest’anno sono in servizio 37 volontari, per 46.445 ore di lavoro. I giovani del servizio civile si impegnano a favore degli altri maturando competenze professionali. Molti, per esempio, sono studenti di scienze dell’educazione. Questi ragazzi – di età compresa tra i 18 e i 28 anni – hanno l’opportunità di mettersi alla prova per un anno, seguendo progetti di inclusione sociale, oppure organizzando attività con gli anziani.
Tanti sono anche i ragazzi che vanno a casa di studenti con disturbi di apprendimento che frequentano le scuole elementari e medie, portandoli al pari dei compagni. Un compito di responsabilità e molto richiesto perché dislessia e disgrafia sono in continua crescita nella popolazione studentesca. I ragazzi, a fronte del loro lavoro, ricevono un rimborso spese di circa 400 euro al mese. Una cifra di tutto rispetto che fa del servizio civile un’opportunità a cui guardare con molto interesse in questo periodo in cui è difficile trovare un lavoro. Per molti, così, il servizio civile arriva a diventare un modo per pagare gli studi universitari senza pesare sulla famiglia.