Viva la Freerider. «Qui c’è la Varese più bella»

Al cinema Miv è stata presentata la stagione sciistica dell’associazione che porta sulla neve i disabili. Tantissima gente, immagini e filmati emozionanti, mattatore Roberto Bof: «Nessuno è più ricco di noi»

Le note di Born to Run, “will you walk with me out on the wire”, camminerai con me sul filo, il faccione di Ettore Masin. Il vento in faccia, quello stesso vento che ci è stato raccontato da tantissimi dei ragazzi disabili che hanno imparato a sciare grazie allo Ski Tour Freerider, si percepisce anche nella sala Mercurio del Multisala Impero di Varese, dove ieri mattina è stata presentata l’edizione 2017. Un’ora e mezza intrisa di emozioni, di ricordi, di speranze e soprattutto di fiducia.

(Foto by Varese Press)

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La prima storia che colpisce il cuore è quella di Ettore Masin, ve la avevamo già raccontata su queste pagine quando venne al Vela con il Bof giusto un anno fa: papà e mamma, Massimo e Sonia, sono grandissimi appassionati di sci e grazie a Freerider hanno scoperto la possibilità di mettere sugli sci anche il piccolo Ettore, affetto da una patologia complessa come l’Artrogriposi. Le loro parole, raccolte in un video che ha inaugurato la mattinata, raccontano di gioia e di preoccupazioni che volano via. La delegazione della Polizia di Stato presente in sala, regala dei gadget ad Ettore: «Il 4 novembre abbiamo ricordato i nostri eroi delle forze armate – gli confessa sottovoce il vicario della Questura di Varese dottor Testa – i caduti sul Piave e tanti altri. Ecco, tu per noi sei un eroe come loro».

(Foto by Varese Press)

In sala c’è tantissima gente, talmente tanta che in molti restano in piedi. “Nessuno è più ricco di noi”, ripete il Bof, perché effettivamente non è scontato riempire una sala alle 11 di mattina di una piovosa domenica di novembre, per augurare una buona sciata a tutti i “carrozzinati” che prenderanno parte al Tour 2017. Perché sì, Freerider, per quei pochi che non la conoscessero, è quella associazione, o meglio qualcosa di più di una semplice associazione, che permette alle persone disabili di praticare lo sci in giro per tutta Italia. C’è Stefano Zanini, anima della Sestero assieme al Bof e rientrato giusto in tempo dal Kazakhstan. C’è Pasquale Canclini, il direttore degli impianti della stazione sciistica di Bormio, che sarà una delle tappe del Tour. Il suo racconto è semplice, scherzoso ma allo stesso tempo toccante: «Mi sono svegliato alle tre del mattino a casa mia per esserci, temperatura sotto zero e dieci centimetri di neve sull’asfalto. Qui in sala fa leggermente più caldo. Per me i ragazzi di Freerider sono degli amici, con Nicola Busata iniziammo dandoci del lei, poi è nata una splendida amicizia. Grazie anche all’invasione piacevole di questi ragazzi in carrozzina, ho capito tante cose, ad esempio come la nostra stazione sciistica non fosse attrezzata abbastanza per ospitarli. Grazie a loro ho capito che c’erano delle barriere architettoniche da eliminare, grazie a loro siamo cresciuti anche noi ed ogni anno è bellissimo averli tra noi». E non c’era solo Pasquale, perché gli ospiti a questa presentazione sono giunti da Madonna di Campiglio, da Moena (i consolidati partner del Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato), da Alessandria, tutti uniti da un unico grande motivo: Freerider.

Un’associazione che, come ha spiegato il presidente Giulio Broggini, «è difficile da spiegare a parole, perché va vissuta. Siamo qualcosa di più di una semplice associazione, siamo nati circa dodici anni fa grazie ad un gruppo di amici che condivideva la passione per lo sci e per la montagna, oggi siamo un battaglione di persone che ha passione per la vita, la propria e quella degli altri. Ogni volta torniamo a casa arricchiti, gli appuntamenti di Freerider sono un’esperienza di autonomia e libertà, passiamo serate di divertimento, con canti, balli, ma nella nostra associazione non c’è solo questo, bensì anche competenza, serietà, attrezzature all’avanguardia per permettere a questi ragazzi di poter sciare nelle migliori condizioni. Si è instaurato tra tutti un bellissimo rapporto di amicizia». L’anima è Nicola Busata, maestro di sci e factotum che ieri sul palco ha voluto ringraziare uno ad uno tutti coloro che rendono possibile la grande avventura di Freerider, che anche quest’anno si arricchirà di dieci tappe sulla neve, da dicembre fino ai primi di aprile.