Atlantide e Circolino addio. Ai Ronchi resta solo il liscio

A settembre la scritta “chiuso per ferie” aveva segnato la fine di un’epoca. Si cerca un nuovo gestore

– Smantellata Atlantide e chiuso il Circolino: così la grande sede dei Ronchi di San Fermo da mesi vive solo un paio d’ore a settimana, per il ballo liscio della domenica. Una situazione desolante in cui il Comune non è privo di colpe, mentre la Cooperativa proprietaria dell’immobile corre ai ripari cercando nuovi gestori per il locale.Per quasi quindici anni Atlantide è stata il punto di riferimento dei ragazzi di San Fermo, adolescenti e preadolescenti che avevano qui un luogo sicuro dove passare pomeriggi in compagnia degli educatori di NaturArt, divertendosi. Poi il Comune ha deciso di non finanziare più il progetto Antares (di cui anche Atlantide era parte) e così sono venuti a mancare i fondi per pagare affitto ed educatori. All’inizio la cooperativa NaturArt ha provato a tenere duro, fino alla chiusura dell’anno scolastico. Poi da settembre ha dovuto rinunciare alla sede ma ha tentato un progetto di sola educativa di strada sperando nell’intervento di un finanziamento privato che non è arrivato. E così sfuma l’idea di poter riaprire Atlantide, la casa dove i ragazzi incontrati per strada dagli educatori oppure segnalati da scuola o dalle famiglie potevano creare un’aggregazione positiva in quartiere a volte non semplice. Nel corso degli anni Atlantide aveva creato una piccola sala prove per band emergenti e dato vita ad una Summer Fest capace di richiamare nel rione ragazzi da tutti la provincia. Tutto finito. Che il Circolo questa volta non avrebbe riaperto lo si era capito. “Chiuso per ferie” avevano scritto i

gestori con un pennarello su un foglio di quaderno appiccicato alla saracinesca del locale. Erano i primi di settembre, la scritta appena leggibile, mezza cancellata dal sole e dalla pioggia. Mancava la data di una riapertura, che infatti non è mai arrivata.Eppure il gestore del locale, , continuava a vivere nell’appartamento al piano superiore. Lo si vedeva spesso in giro, affacciato alla finestra. Ora non più. «É andato in Spagna ad aprire una nuova attività», spiega presidente della Cooperativa di Valle Olona, proprietaria di tutto l’immobile. «Ci siamo attivati per cercare qualche altro gestore e siamo in trattativa con persone che hanno già avuto simili attività», aggiunge Vanetti, consapevole che non sarà semplice. Lo dice la storia degli ultimi dieci anni che ha visto avvicendarsi cinque se non addirittura sei gestioni diverse per i Ronchi. Ciascuna con una sua caratteristica: dal ristorante alla locanda con edicola, il bar più giovane, la pizzeria. Ma ogni volta qualcosa non ha funzionato.Il locale è ampio, con forno a legna, cucina, tutto ristrutturato da poco e già arredato per un’ottantina di coperti su due sale. E due sono i grossi ostacoli incontrati dai gestori in questi anni secondo Vanetti: «La nomea di San Fermo, difficile da superare, e partenze entusiasmanti che poi non sono state ben gestite nel lungo periodo». «Il nostro obiettivo è comunque tenere aperta attività nell’interesse di rione perché si tratta pur sempre di un punto di riferimento importante – aggiunge il presidente della Cooperativa – Servono persone motivate».