20 DOMANDE A Gigi Farioli. Nella capitale a tavola dalla mamma

Il sindaco emerito di Busto Arsizio risponde sul filo della poesia: «I sogni? Si coltivano nel cuore»


Gigione. Immaginate voi se come accrescitivo in italiano o in inglese.


60.

Innamorato della politica e consulente aziendale.

Vorrei esserlo sempre di più.

Juventus dove il bianco abbraccia nero e supera ogni moda e ogni tempo. E i colori biancoblù, naturalmente a strisce orizzontali.

Il prossimo che mi preparerà la mia mamma.

Pallavolo, e fui in grado di unire Busto e Varese.

Esistono ancora? Liberale e cristiano.

Mare, azzurro e profondo.


Una Coca cola.


Sono astemio.


Aver dimenticato qualcosa.


Ovunque con chi mi vuol bene.

1

Busto Arsizio. Perchè è la capitale, oggi accreditata anche dall’Onu.

I sogni si coltivano nel cuore e non si manifestano, non solo per scaramanzia.

Qualcuno pensa troppo tardi. Io credo “all’epoca giusta e con giusta misura”. Parole di Nicola Di Bari, a cui non pago le royalties.


Enrico Dell’Acqua, il principe mercante.

18. Il libro che ha cambiato la sua vita?

“Prediche inutili” di Luigi Einaudi e il Vangelo secondo Giovanni.

“Luci a San Siro” e “Rose Rosse”, quest’ultima per i miei amici ma soprattutto amiche anziane che porto sempre nel cuore. Il film: “Nuovo Cinema Paradiso”.

Che ciascuno sappia scoprire il suo desiderio e accendere la luce del suo cuore. Meglio se bustocco.