Il “papà” del Postino a Varese «La mia musica è vita e mistero»

Luis Bacalov – presente domani alle 21 (ingresso euro 10 e 15) a Musica in Villa di Gazzada Schianno con l’Orchestra di Padova e del Veneto ed Enrico Fagone solista al contrabbasso – non ha avuto solo una vita da Oscar.

Il David di Donatello, il Globo d’Oro, il Nastro d’Argento, il Premio Bafta e il Premio Nino Rota – per “Il Postino” – ne hanno fatto una sorta di “re” delle colonne sonore.

Titolo che condivide con Ennio Morricone, amico e collega che Bacalov omaggerà domani con le musiche per il film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. «A Musica in Villa – dice Fagone – il pubblico si troverà di fronte ad un Bacalov dalle tante anime: direttore, pianista e compositore».

Ne “Le Quattro Stagioni” di Astor Piazzolla (arrangiamento di Jorge Bosso per contrabbasso), nel “Concerto per violino, pianoforte e archi”, nella “Baires I Suite” e nelle musiche per Elio Petri. Ad unire poi Fagone al Maestro di origini bulgare, ma nato a Buenos Aires, è l’amicizia comune con Martha Argerich: pianista argentina alla quale Bacalov ha dedicato “Astoreando”.

Il tango non è solo un pensiero triste che si balla. È anche ironia, divertimento, follia. Una musica pensata a volte in termini restrittivi eppure in evoluzione, malinconica e picaresca. Ecco perché il “nuevo tango” di Piazzolla mi fece un’impressione più che favorevole: Astor era un innovatore e un creativo.

Se mi dà due mesi, le rispondo. La musica è un modo di vita, una relazione con il mistero della creazione e tanto altro.


C’è chi si spinge all’estremo e chi si lega alla tradizione. Certo non si può riscrivere “Romeo e Giulietta”, ma legarsi alla tradizione in modo corretto significa tentare una via nuova ancorata alla storia della musica.

© riproduzione riservata