Gli ombrelloni oscurano l’insegna della Farmacia e il Tar revoca la licenza di occupazione del suolo pubblico a Loca Ubriaca. Il bar di piazza Carducci, da due settimane non può più servire aperitivi all’aperto e la movida ci resta male.
Davanti al pronunciamento di un Tribunale c’è poco da fare. Secondo il titolare della farmacia di piazza Carducci, il dottor Bregonzio, i tavolini e gli ombrelloni de “Loca Ubriaca” cagionano danno alla sua attività, anche se nelle ore serali è chiusa (eccezion fatta per i turni di servizio).
In particolare gli ombrelloni non permetterebbero una completa visuale sull’insegna che indica dove si trova la farmacia e inoltre sarebbero posizionati “davanti alla sua attività” in uno spazio non meglio quantificato. I tavolini si trovano infatti a sette metri dalle vetrine della farmacia e, «mi piacerebbe sapere dove finisce il “davanti” dell’attività – spiega il titolare de “Loca Ubriaca”, – Credo che alla base di questo pronunciamento ci sia un’interpretazione un po’ troppo leggera dell’articolo 14 del regolamento di Polizia Locale».
Articolo che recita: «L’occupazione di area pubblica con tavoli, sedie, piante ornamentali, attrezzature commerciali o altro è consentita davanti ai negozi soltanto a favore dei gestori dei negozi stessi», non precisando effettivamente quanto sia ampia l’area antistante le attività commerciali.
Una “falla” nel regolamento che potrebbe creare un potenziale precedente per tutte le attività cittadine che potrebbero sentirsi danneggiate da qualsiasi cosa sia posta davanti ai negozi oscurandone la visuale.
Pensiamo per esempio alle bancarelle del mercato Bosino che, una volta al mese, occupano corso Matteotti. I loro stand oscurano tutte le vetrine dei negozi sotto i portici che potrebbero chiedere, e a questo punto ottenere, che le bancarelle siano spostate.
«Mi sembra veramente un’esagerazione – commenta l’assessore al Marketing Territoriale, – Sarebbe una cosa assurda e non credo accadrà mai. Questo pronunciamento riguarda solo questa situazione, tra l’altro l’unica in città di questo tipo».
L’unica che si trascina da anni, tra cause giudiziarie. «Purtroppo qui siamo nel cuore del centro, dove si concentrano i locali e i giovani – sottolinea Centorrino – È impossibile pensare di godere della stessa tranquillità e pace di cui si godrebbe abitando in campagna. Il dottor Bregonzio più volte si è lamentato del rumore e ha preso il nostro locale come capro espiatorio. Non è eliminando i nostri tavolini che risolverà il suo problema».
La licenza di occupazione del suolo pubblico de “Loca Ubriaca” per ora è revocata, ma il provvedimento non è definitivo. «Se il titolare del locale ci presenta delle soluzioni alternative saremo felici di concedergli di nuovo i permessi – aggiunge l’assessore – Purtroppo davanti a un pronunciamento del Tar non possiamo fare niente, abbiamo le mani legate. Siamo comunque disponibili alla valutazione delle sue proposte».
Sono due quelle presentate da Centorrino in attesa di approvazione. «In entrambe manteniamo una distanza di sette metri dalla farmacia e dalle sue vetrine – spiega – Dovremo quindi rientrare in un’area che non è più di sua pertinenza, ma saremmo in piazza Carducci che è territorio comunale».
Il danno comunque resta. Rinunciare ai tavolini per un bar, vuol dire rinunciare a gran parte dell’incasso della bella stagione e negare un servizio di svago alla movida, affezionata agli aperitivi seduti in piazza Carducci.
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