Perde il lavoro e bastona i tre figli

È durato un anno l’incubo di tre bimbi e di una donna, vittime delle violenze di un cinese di 33 anni. L’uomo, arrestato dalla polizia, era rimasto disoccupato. Contro i piccoli lanciava anche la candeggina

VARESE – Bastonate ai suoi tre bimbi, botte e insulti alla compagna. Persino della candeggina lanciata addosso ai piccoli. Un incubo lungo un anno: da quando cioè il trentatreenne cinese arrestato l’altroieri sera dagli agenti della squadra volante ha perso il posto di lavoro. È stata quella, secondo quanto accertato dagli inquirenti, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’uomo già

prima di ritrovarsi disoccupato aveva mostrato un’indole violenta, ma la rabbia devastante sfogata soprattutto contro i bambini è esplosa quando ad inizio 2015 si era ritrovato senza lavoro. La crisi lo aveva colpito in modo durissimo e lui ha colpito in modo altrettanto devastante la sua famiglia sfogando sui tre figli di sei, quattro e tre anni, tutta la sua frustrazione.

Il terrificante vaso di Pandora è stato scoperchiato nel tardo pomeriggio di sabato. A chiamare il 112, gridando disperata e chiedendo aiuto, è stata la compagna dell’uomo. Ha agito da madre, davanti allo spettacolo che le si era parato davanti, si è idealmente parata davanti ai suoi figli e ha scelto loro.
Ha scelto di denunciare quell’uomo che da un anno devastava le loro vite. Lo ha denunciato nella convinzione che un giorno quello stesso uomo forse sarebbe potuto andare oltre il punto di non ritorno massacrando i propri piccoli.
La donna sabato era nell’abitazione di San Fermo dove la famiglia vive. Ha udito i figli gridare e piangere nella loro camera ed è accorsa. La scena che le si è parata davanti è stata raggelante: il compagno era in piedi e in mano aveva un bastone. Il manico di una scopa in metallo, in realtà. Con quel bastone improvvisato il trentatreenne aveva bastonato due dei figli con un violenza tale da piegare il manico della scopa. Perchè? A quanto pare questo rientrava nei metodi educativi del trentatreenne. I due piccoli, mentre la sorellina dormiva, stavano giovando e al padre quella confusione di risate risultava intollerabile.
Serviva quindi una punizione. Una punizione adeguata a tutto quel fastidio. Il trentatreenne ha pensato che delle bastonate violente fossero sufficienti a spegnere quelle risate. Ed è stato proprio così. Sul posto intanto sono arrivati gli agenti della polizia di Stato.

Hanno visto il bastone, ascoltato la madre dei bimbi e soprattutto hanno visto le ferite, i lividi, che i piccoli avevano sulla schiena e sulle gambe. E d’intesa con il pubblico ministero hanno fatto scattare le manette. I bambini sono stati trasportati in ospedale dove sono ancora ricoverati.
La compagna del trentatreenne a quel punto ha deciso di raccontare ogni cosa. Delle botte a lei, delle minacce di morte, della follia scatenata dalla disoccupazione, di quella volta, era il settembre 2015, in cui il compagno aveva gettato candeggina contro tutti loro causando una crisi respiratoria a uno dei bambini.
La donna ha raccontato e ha fornito i referti medici, battendo e ribattendo su quel lavoro perduto che aveva fatto scattare la violenza in quell’uomo frustato dal suo stato di indigente, di disoccupato. Frustrato dal fatto di non poter provvedere alla sua famiglia che, a quel punto, diventava un pungiball. Ora il padre orco è in carcere.
Nelle prossime ore comparirà davanti al gip per l’udienza di convalida dell’arresto. Certamente, vista la gravità della situazione, non sarà rimandato a casa.
E i suoi tre piccoli potranno finalmente addormentarsi accanto alla loro mamma senza più aver paura. Senza più vivere nella paura e nel terrore.