Chiedono il biglietto, controllori aggrediti a Varese: «È successo anche a me»

L’ultimo episodio è di lunedì in via Sanvito: operatori di Autolinee Varesine malmenati da tre stranieri. Marangiolo (Cgil): «Io ho preso due pugni per 1,50 euro: la situazione peggiora e noi ci sentiamo soli»

– Controllori aggrediti sul bus di linea: picchiati da tre passeggeri senza biglietto. È allarme:«La settimana scorsa è toccato anche a me – dice sindacalista Cgil – abbiamo bisogno di maggiori tutele». L’ultimo episodio è accaduto l’altroieri quando un equipaggio della Volante è intervenuto in via Sanvito Silvestro a seguito della segnalazione di un’aggressione ai danni di due controllori delle Autolinee Varesine, linea urbana.Al loro arrivo i poliziotti hanno trovato sull’autobus fermo i due addetti

al controllo del titolo di viaggio impegnati in una colluttazione con un soggetto visibilmente agitato. Quest’ultimo, dopo aver spintonato uno dei due controllori per riuscire a scendere dal mezzo pubblico, facendolo cadere, ha tentato di darsi alla fuga. Bloccato, identificato e riportato alla calma, il ventunenne marocchino è stato denunciato, come, poco dopo, i due connazionali che erano riusciti a fuggire pigiando il tasto per l’apertura delle porte del bus prima dell’arrivo della Volante.

Sono stati rintracciati da un secondo equipaggio mentre tentavano di scavalcare una recinzione. I due fuggitivi sono accusati di interruzione di pubblico servizio in concorso, il terzo anche per ingiurie, minacce, lesioni e resistenza a incaricato di pubblico servizio. «Accade sempre più spesso – spiega Marangiolo – ormai è la prassi. Io stesso sono qui con due occhi neri». Cosa è accaduto? «La stessa cosa che è capitata ai colleghi – racconta – nel mio caso era un minorenne. Erano le 8 del mattino. Eravamo in via Goldoni. Ho soltanto chiesto al ragazzo di mostrarmi il biglietto». La reazione del ragazzino è stata assurda. «Ha cercato di scappare – racconta Marangiolo – insultava e io l’ho bloccato. Mi è arrivato un pugno in faccia». La colluttazione continua: «Cercavo di trattenerlo – spiega il sindacalista – e mi è arrivato il secondo pugno al volto». A quel punto il ragazzino ha azionato l’apertura di emergenza delle porte del bus, è saltato giù ed è fuggito. È poi stato identificato anche grazie alla collaborazione della scuola. «Ma la situazione – spiega Marangiolo – è allarmante. Io non dico che a Varese siamo ai livelli di Milano ma quasi. Fatti simili sono sempre più frequenti. In una settimana siamo in tre ad essere a casa in malattia per essere stati aggrediti. E questo si ripercuote anche sull’azienda». Il sindacalista fa un’analisi dei fatti. «Sui bus la situazione è simile a quella dei treni – racconta – Insulti e botte molto spesso. Con la differenza che il tragitto del treno da fermata a fermata è più lungo e le forze dell’ordine hanno un lasso di tempo maggiore per poter intervenire». Sul bus il tragitto da fermata a fermata dura pochi minuti. «E noi non lavoriamo più in sicurezza – spiega il sindacalista che aggiunge – picchiati e insultati da chi non vuole pagare un euro e 50 centesimi per un servizio?». In molti casi si tratta di stranieri. «E qui non c’è alcun razzismo – spiega Marangiolo – è che forse questi ragazzi sono abituati a conquistarsi ogni cosa in questo modo». Il sindacalista spiega ancora: «Nel mio caso si è trattato di un ragazzino, un minorenne. Ma chi fa davvero paura sono gli adulti – racconta – grandi e grossi che ti aggrediscono. Il ragazzino magari compie una bravata, ma l’adulto, e parlo di italiani e stranieri, agisce così con consapevolezza. Agisce così perchè sa che noi non possiamo praticamente fare niente per fermarli. Agiscono così perchè sono convinti di farla franca. E allora arriva il pugno in faccia, lo spintone e la fuga. Cosa che in auto non fanno perchè temono di venire identificati».

Quello del controllore e non solo pare essere diventato un lavoro a rischio. «Noi lo facciamo con spirito di servizio – spiega il sindacalista – se tutti pagano il biglietto il servizio pubblico costerà meno. Agiamo a tutela dei cittadini. Ma diventa sempre più difficile. Io ringrazio le forze di polizia che, nonostante anche loro abbiano problemi di organico e mezzi, cercano di tutelarci sempre. Ma dalle istituzioni siamo stati abbandonati». Che fare? «Coinvolgeremo il Comune a breve – conclude Marangiolo – che almeno ci diano la possibilità di trattenerli. In caso di aggressione oggi noi siamo obbligati ad aprire le porte del bus comunque e non possiamo bloccare come se fosse un arresto l’aggressore. Che almeno ci diano la possibilità di farlo. Che gli aggressori sappiano che non resteranno impuniti».