LUINO Non è stato sicuramente dei migliori il primo impatto del cantiere del nuovo lungolago di Luino con la cittadinanza. E mentre cresce, con il passare delle ore, il fronte trasversale degli oppositori si moltiplicano le iniziative: da una raccolta firme alla richiesta di abbattimento immediata di questa parte del progetto. Nel mirino, infatti, c’è la realizzazione, nell’area accanto all’Avav, delle strutture del parcheggio coperto e del punto bar. Manufatti che hanno infiammato gli animi dei luinesi.
Persone che passano davanti al cantiere, vedono il Maggiore ostruito dalla muratura, e storcono il naso. Quasi nessuno infatti sembra digerire quei cinquanta metri di muratura, la prima parete in fronte al lago, che costituisce lo scheletro del parcheggio coperto e del bar. «Struttura vergognosa – secondo Lothar Luz, proprietario dell’Hotel Camin di viale Dante – che mi toglierà per sempre la vista del Verbano. Con un danno ingente al valore della mia struttura: qualcosa come il 10% in meno». Ma non è solo l’imprenditore che davanti al suo albergo si trova la visuale ostruita ad opporsi. «Stanno realizzando un muro di Berlino – attacca Luz – ed è inconcepibile: separare il lago dai luinesi per decine di metri». Posizioni che trovano immediati consensi nei luinesi che anche ieri, giorno di mercato, non hanno mancato di lanciare il loro sguardo alla ricerca di uno spicchio di lago sparito. «Evidentemente – chiarisce il consigliere comunale di opposizione Claudia Mandanici – questo è il risultato di un progetto così importante calato dall’alto. Senza essere sottoposto preventivamente al parere della cittadinanza e soprattutto senza un vero disegno complessivo alle spalle». E ora che il nuovo lungolago prende forma crescono i malumori. A nulla valgono le rassicurazione dei progettisti, circa la possibilità di ritrovare la vista sul lago dalla passerella che sovrasterà le strutture oppure a ridosso delle acque con la passeggiata antistante parcheggio e bar.
«Come avevo già avuto modo di dire nel corso della presentazione del progetto – chiarisce anche l’assessore provinciale del Pdl e luinese doc, Andrea Pellicini. – mi trovo contrario a questa parte del progetto. Perché trovo veramente inopportuno qualsiasi manufatto che impedisca, anche solo parzialmente, la vista del lago. Fosse per me lo cambierei subito abbattendo immediatamente quelle strutture e cercando soluzioni alternative. Ma non essendo più in Consiglio quello che posso fare è cercare di coinvolgere
le forze del centrodestra, partendo dal gruppo consiliare che fa riferimento all’ex An, per promuovere modifiche in corso d’opera che tengano conto della volontà dei cittadini». «Credo che sia necessario fare qualcosa – conclude Luz – partendo da una mobilitazione collettiva di chi è innamorato di Luino e del suo lago. L’obiettivo è coinvolgere le persone, gli imprenditori, i commercianti e partire con una raccolta firme per spingere l’amministrazione a tenere conto degli interessi reali della città».
b.melazzini
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