Besnate, frode sulla benzina. Sequestro da 1,5 milioni a società: “Fatture false per evadere l’Iva”

Le indagini delle Fiamme Gialle, partite da una verifica fiscale avviata dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Varese nel 2022 ed in seguito coordinate dalla Procura della Repubblica bustocca, hanno portato all'individuazione di un articolato meccanismo di frode, attuato mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 6,7 milioni di euro, realizzato, anche con il coinvolgimento di società c.d. cartiere, con il fine di evadere l'IVA e, dunque, con la prospettiva di applicare prezzi più bassi sul mercato, danneggiando gli imprenditori onesti

BUSTO ARSIZIO – I finanzieri della Guardia di Finanza di Varese hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio (Varese), per un valore pari a circa 1,5 milioni euro, nei confronti di una società della provincia che opera nel settore della commercializzazione di carburanti con sede a Besnate, già colpita lo scorso settembre da analogo provvedimento per oltre 1,2 milioni di euro.

Le indagini delle Fiamme Gialle, partite da una verifica fiscale avviata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Varese nel 2022 e in seguito coordinate dalla Procura della Repubblica bustocca, hanno portato all’individuazione di un articolato meccanismo di frode, attuato mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 6,7 milioni di euro, realizzato, anche con il coinvolgimento di società ‘cartiere’, con il fine di evadere l’IVA e, dunque, con la prospettiva di applicare prezzi più bassi sul mercato, danneggiando gli imprenditori onesti.

Sarebbe pari a circa 2,7 milioni l’IVA complessivamente evasa, ricorrendo a centinaia di fatture false negli anni dal 2017 al 2020, dal legale rappresentante della società, presunto responsabile del delitto di dichiarazione fraudolenta.