Dopo le preoccupazioni espresse per la scuola dell’infanzia di Maddalena e le elementari Macchi, ora è l’asilo Galli a finire sotto i riflettori a Somma Lombardo. Il rischio concreto è la chiusura di una sezione per il prossimo anno scolastico, e i genitori non ci stanno: con una nota ufficiale, esprimono il loro disappunto chiedendo trasparenza, chiarezza e rispetto del diritto all’istruzione.
«Con verità e sincerità esprimiamo tutto il nostro rammarico per quello che sta succedendo», si legge nel comunicato diffuso dalle famiglie. La struttura, situata nel centro città, ospita circa 123 bambini, di cui il 60% stranieri, ed è l’unico plesso a offrire servizi di pre e post scuola, molto apprezzati dalle famiglie. Per l’anno scolastico 2025-2026 sono già 45 le iscrizioni confermate, numeri che di fatto completano le sezioni esistenti.
Nonostante ciò, dall’Ufficio scolastico provinciale di Varese è arrivata la comunicazione della soppressione di una classe, proprio nel plesso che già due anni fa aveva subito un taglio. «Perché penalizzare ancora una volta l’asilo Galli?», si chiedono i genitori, che si dicono sconcertati da una decisione che appare senza motivazioni valide.
La questione è approdata anche in consiglio comunale lo scorso lunedì, dove il sindaco Stefano Bellaria ha parlato di “pericolo scampato” per Maddalena. Ma ora, dopo le proteste con striscioni esposti davanti alla scuola Macchi, anche il Galli si mobilita.
I genitori sottolineano che la dirigente scolastica, Barbara Pellegatta, ha tentato di preservare le classi del Galli chiedendo tagli in altri plessi, sostenendo che «la scuola è un diritto inviolabile». Anche il personale docente teme le ricadute della chiusura, tra cui il trasferimento forzato dopo anni di servizio.
Le famiglie chiedono una risposta concreta e una scelta coerente con la realtà dei numeri e delle esigenze del territorio: «Non è più il momento dei silenzi, serve chiarezza e rispetto per chi ha scelto consapevolmente questa scuola».