Rivoluzione alle scuole superiori, stop all’uso dei cellulari in classe da settembre

Nuova circolare del ministro Valditara: «Danni a rendimento e salute degli studenti». Previsti aggiornamenti nei regolamenti scolastici.

A partire da settembre, gli studenti delle scuole superiori non potranno più utilizzare il cellulare durante l’orario scolastico. A stabilirlo è una nuova circolare firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che estende così anche agli istituti secondari di secondo grado una misura già introdotta l’anno scorso fino alla terza media.

La decisione si fonda su diversi studi scientifici che evidenziano l’impatto negativo dell’uso eccessivo dello smartphone sulla salute e sul rendimento scolastico degli adolescenti. Tra questi, una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità che rileva come oltre il 25% dei ragazzi presenti un utilizzo problematico del telefono, con conseguenze su sonno, concentrazione e relazioni sociali. Nella fascia tra i 14 e i 17 anni, inoltre, la dipendenza dai social è direttamente collegata a peggiori risultati scolastici.

Un provvedimento in linea con altri Paesi

Valditara sottolinea che la misura è in linea con quanto già adottato o in fase di adozione in molti altri Paesi europei, che stanno limitando l’uso degli smartphone nelle scuole per favorire l’apprendimento e contenere l’esposizione digitale dei giovani.

Saranno ora i singoli istituti a dover aggiornare i propri regolamenti interni per recepire le indicazioni ministeriali. Resteranno in vigore deroghe specifiche per gli studenti con disabilità o disturbi dell’apprendimento, per i quali l’utilizzo del cellulare può far parte di un piano didattico personalizzato.

Resta l’uso dei dispositivi didattici

Il divieto, precisa la circolare, non riguarda altri strumenti tecnologici a uso scolastico, come computer, tablet o lavagne elettroniche, che potranno continuare ad essere impiegati «esclusivamente per finalità didattiche», nell’ambito della programmazione autonoma di ciascuna scuola.

L’obiettivo, ribadisce il ministero, è promuovere ambienti scolastici più sani, concentrati e funzionali all’apprendimento, riducendo al minimo le distrazioni digitali.