MILANO – La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, riconoscendolo colpevole dell’omicidio di Giulia Tramontano, la compagna incinta al settimo mese, uccisa il 27 maggio di due anni fa nell’appartamento di Senago, nel Milanese.
I giudici hanno accolto la linea già espressa in primo grado, confermando le aggravanti della crudeltà e del rapporto di convivenza, ma escludendo la premeditazione. Una scelta che non ha influito sull’entità della pena.
Impagnatiello è rimasto impassibile alla lettura del verdetto. Commosse, invece, le reazioni dei genitori di Giulia, visibilmente provati ma uniti nel dolore.
La sentenza rappresenta un nuovo passo nel lungo percorso giudiziario seguito a uno dei femminicidi più sconvolgenti degli ultimi anni in Italia, che ha profondamente colpito l’opinione pubblica per la brutalità del gesto e la giovane età della vittima.