BUSTO ARSIZIO – Ha un volto e un nome il presunto responsabile dell’omicidio di Davide Gorla, il commerciante sessantacinquenne accoltellato a morte nel suo negozio “Lineacontinua” nel tardo pomeriggio di mercoledì 25 giugno. La Polizia, coordinata dalla pubblico ministero Flavia Salvatore, ha fermato un uomo di 50 anni residente a Castellanza. Il provvedimento è scattato poco prima della mezzanotte, dopo ore di indagini serrate.
L’assassino, ripreso da una telecamera mentre si allontanava dalla zona del delitto, è stato individuato grazie a immagini che lo mostrano mentre, poco dopo i fatti, si toglieva una maglietta bianca sporca di sangue per indossarne una blu. Il cambio d’abito è avvenuto a pochi passi da piazza Trento e Trieste, dove l’uomo si era fermato a fumare una sigaretta, prima di riprendere l’auto e dileguarsi. Nella busta di plastica in cui ha infilato la maglia sporca, secondo gli investigatori, potrebbe aver nascosto anche il coltello. L’arma non è ancora stata ritrovata.
Un elemento determinante per la svolta è stato il racconto di una testimone, cameriera di un bar sotto i portici di via Milano, che ha notato il sospetto camminare a passo svelto, con lo sguardo basso e una busta di plastica tra le mani.
Quanto al movente, l’ipotesi più solida è quella di un contenzioso legato ad affitti. L’uomo avrebbe avuto in locazione un immobile riconducibile a Gorla, o comunque un debito nei suoi confronti. «Cosa fai, ma sei pazzo»: sarebbero state queste le ultime parole della vittima, sentite da alcuni testimoni e riferite alla Polizia. Una frase che lascia intendere come i due si conoscessero.
Il delitto è avvenuto alle 18.30 in pieno centro, all’interno della cartoleria che Gorla gestiva da tempo nell’ex Galleria Boragno. Inutili i soccorsi: per il commerciante non c’è stato nulla da fare. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio della dinamica e, soprattutto, per recuperare l’arma del delitto e ricostruire con certezza il movente. Non è ancora del tutto esclusa nemmeno la pista della rapina finita male, anche se quella del conflitto personale rimane al momento la più accreditata.