Il consiglio comunale di Varese si è aperto ieri sera con un forte richiamo all’attualità internazionale. Prima ancora di affrontare i temi cittadini, a dominare la scena sono stati i simboli. Alcuni consiglieri hanno indossato magliette bianche con la bandiera palestinese e la scritta Save Gaza, mentre il presidente dell’aula Alberto Coen Porisini ha chiesto un minuto di silenzio «per difendere i valori democratici in un tempo segnato da violenza e conflitti».
Il tema della guerra in Medio Oriente ha subito acceso il dibattito. Da una parte il Partito Democratico ha insistito sulla necessità di esprimere solidarietà alla popolazione civile palestinese, dall’altra la Lega ha richiamato l’attenzione sul diritto di Israele alla sicurezza, invitando a non piegare la tragedia a fini politici. Nel mezzo si è inserito anche il ricordo di Charlie Kirk da parte dei consiglieri di opposizione, scelta che ha ulteriormente diviso l’aula e alimentato il confronto.
Con una nota ufficiale, il gruppo consiliare del PD ha spiegato il gesto delle magliette come segnale di denuncia contro le migliaia di civili innocenti uccisi nei bombardamenti e come richiamo alla necessità di rompere la spirale di violenza che continua a calpestare i diritti fondamentali. I democratici hanno ribadito la convinzione che
la pace possa nascere soltanto dal rispetto reciproco, indicando la prospettiva di due popoli e due Stati come unica via percorribile. Hanno inoltre richiamato la forte adesione della cittadinanza al Comitato varesino per la Palestina, sottolineando come Varese non voglia girare lo sguardo dall’altra parte, ma schierarsi dalla parte dei diritti e della giustizia.
La serata non è stata priva di momenti di tensione. Alcuni attivisti presenti in sala hanno sventolato bandiere palestinesi e arcobaleno, costringendo a una breve interruzione della seduta. L’episodio si è rapidamente concluso, ma ha reso evidente il clima carico che ha accompagnato l’inizio dei lavori. In chiusura, Giacomo Fisco, capogruppo del PD, ha scandito un «Viva la Palestina», accolto da un applauso corale del pubblico presente.