Luino, il parco lago va avantiNo all’abbattimento del muro

LUINO Il Parco a lago tira dritto. Al termine di una seduta consiliare accesa la mozione dei consiglieri di minoranza che chiedeva «l’abbattimento di tutte le strutture in muratura comprese nel progetto» è stata respinta con il voto compatto della maggioranza. Ad eccezione del consigliere Silvio Tonella che, in polemica per un «ridimensionamento insufficiente», ha abbandonato l’aula, gli altri 12 esponenti più il sindaco Gianercole Mentasti hanno “annullato” la richiesta.

Sostenendo il progetto in una votazione che è stata una sorta di “fiducia”. «Certo – hanno evidenziato Pierfrancesco Buchi e Giuseppe Taldone – all’inizio si è sottovalutato la portata della parte a costruzione ma in seguito, quando noi per primi ci siamo accorti del malumore crescente, abbiamo dato vita ad un confronto, anche teso, al nostro interno e siamo riusciti a correggere parte del progetto. Dando più vista al Maggiore».

Diverso il parere delle opposizioni. Con i consiglieri Emilio Rossi e Enrico Bianchi che hanno sottolineato da un lato «l’opportunità di sottoporre un progetto di così ampio respiro ad un referendum, come previsto dallo statuto» e dall’altro hanno evidenziato «i ritardi nelle realizzazione del plastico e la retromarcia, culminata poi nelle modifiche in corso d’opera». «Il sindaco – ha attaccato Piermarcello Castelli, arrivato più volte al botta e risposta con il primo cittadino – ha sempre dichiarato che la decisione  di fare il parcheggio, con il muro che ne sostiene la copertura, non è scaturita da una scelta architettonica ma dalla necessità di non togliere un servizio. In altre parole, è stato fatto un compromesso. Ma se il parcheggio è una struttura  provvisoria che dovrà essere sbaraccata negli anni futuri perché non è stata fatta in economia, progettando un prato armato senza muri?». E forti dubbi «sul posizionamento delle strutture di parcheggio e bar» sono stati espressi anche da Claudia Mandanici.

A respingere le critiche ci ha pensato lo stesso Mentasti: «La verità è che questo progetto, come la sollevazione popolare, sono stati strumentalizzate e per dimostrarlo basta citare un dato: l’86% del Parco a lago, che si estende per oltre 300 metri è rappresentato da verde. I muri non sono che una minima parte. E anche le 3500 firme sbandierate dagli oppositori non tengono conto degli altrettanti cittadini favorevoli, molti dei quali dopo aver sottoscritto la petizione hanno visto il plastico e

si sono ricreduti. Perché la vera cosa indegna è sempre stata il terrapieno che noi elimineremo dopo 40 anni. Quanto ai parcheggi, con l’autosilo dell’Ex Svit completato, saranno oggetto di valutazione». Il problema, ha chiosato dall’opposizione Vittorio Minelli, «è che questo doveva essere il vostro fiore all’occhiello per le elezioni di marzo ma i suoi petali sono già sgualciti». «Vedremo a primavera – ha concluso Liardo -: questa è un’opera positiva, economicamente sostenibile e che risolve il problema di viale Dante».

Intanto cresce il fronte del no. Sono arrivate a quota 3500 le firme raccolte dalla petizione contro il muro. La raccolta firme sarà consegnata al sindaco il prossimo 31 ottobre all’Hotel Camin.

b.melazzini

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