Islam nelle ore di religione?Le scuole del Verbano ci pensano

L’ora di Islam nelle scuole fa discutere anche il Verbano. Da Luino a Laveno arrivano infatti i primi commenti sulla proposta di inserire l’insegnamento del Corano nelle scuole pubbliche e private, in alternativa alla religione cattolica. Se finora, a livello nazionale e locale, la discussione si è limitata alla politica, sul Lago Maggiore la parola passa ai diretti interessati: i dirigenti scolastici. A esprimersi per primi la dottoressa Patrizia Martino della statale Bernardino Luini di Luino, e il dottor Massimo Cappilli della statale G.B. Monteggia di Laveno.

Si parte dall’alto Verbano, con l’istituto comprensivo Luini che conta oltre 1200 alunni fra le elementari e medie di Luino, Maccagno e Dumenza, oltre alle due materne ad Agra e Dumenza. «Il problema dell’ora alternativa esiste – spiega Patrizia Martino – non solo perché oggi abbiamo tanti alunni musulmani, ma anche perché molti ragazzi cattolici non vogliono più seguire l’ora di religione canonica. Di fatto però, non abbiamo le risorse per istituire una nuova ora, anche perché il personale è diminuito. In ogni caso credo sarebbe meglio dare forma a un’ora che comprenda tutte le religioni, tenendo conto degli importanti aspetti culturali che ciò comporterebbe, e che la scelta accompagnerebbe l’inevitabile apertura e il dialogo fra le religioni verso cui stiamo andando. L’alternativa sarebbe eliminare del tutto l’ora di religione, ma personalmente propendo verso un’impostazione maggiormente relativa alla moralità e a una visione spirituale completa. Anche perché altrimenti bisognerebbe poi istituire altre ore, ad esempio per i buddisti o gli induisti». Il problema dunque non è insegnare l’islamismo, ma la mancanza di un’alternativa alla tradizionale ora di religione.

Un problema vissuto in prima persona. «La scorsa settimana – racconta la dottoressa Martino – ho avuto un incontro con i genitori, e alcuni hanno detto di aver scelto per i propri figli l’ora di religione perché non esiste un’alternativa valida, che invece dovrebbe esserci. Credo sia questa l’esigenza alla quale bisognerebbe rispondere e sarebbe opportuno che chi

ci governa si informasse su come funziona la scuola. Invece lo Stato ha debiti verso l’apparato scolastico: per quanto ci riguarda ad esempio, dal 2005 a oggi non ci sono arrivati i fondi promessi, circa 250 mila euro, e ora si vocifera che saranno azzerati. Forse sarebbe meglio risolvere prima tale situazione, piuttosto che pensare a nuove ore».

Idee chiare anche per il dirigente scolastico della G.B Monteggia di Laveno, Michele Cappilli: «La realtà è che per il momento se ne sta discutendo, e non si tratterà di una introduzione a breve termine. Si deve infatti fare una legge, che comunque non potrebbe entrare in vigore a metà anno scolastico, ma al massimo il prossimo. In una situazione di crisi tuttavia, durante la quale anche le scuole subiscono tagli, e senza nulla togliere ai principi di integrazione che una legge simile rispecchia, devo ricordare che l’ora di religione esiste già, e non si tratta di catechismo. Se è chiaro infatti che viviamo in un paese cattolico, e il riferimento più importante è quello al cristianesimo, va detto che a scuola si insegnano anche i fondamenti delle altre religioni, come l’Islamismo, il Buddismo o l’Induismo. Inoltre devo dire che personalmente, da tanti anni, ho docenti di religione “non sacerdoti”, che insegnano con un punto di vista diverso, anche se conosco molti sacerdoti con mentalità apertissime».
Giovanni Dacò

f.artina

© riproduzione riservata