Tutti in piedi in stazione A Luino niente sala d’attesa

LUINO Al posto della sala d’aspetto, perfettamente in ordine e pulita ma chiusa a chiave e inaccessibile c’è un cartello. Recita: «I viaggiatori possono usufruire della sala d’attesa presso il salone doganale». Peccato che anche da qui, da oltre un mese, siano sparite le panchine. Risultato: i tanti studenti in attesa del treno sono costretti a sedersi a terra, a calcioni degli zaini, attaccati ai caloriferi per vincere il freddo che sale dal pavimento. E gli adulti ad aspettare in piedi il loro convoglio. Le uniche panchine, infatti, sono in pietra e all’esterno. Non certo una comodità nel periodo invernale. Perché se a Luino vuoi aspettare il treno al caldo, in questo inizio di 2010, o rimani in piedi o ti siedi per terra.

A sollevare il caso, l’ultimo di una serie di problemi legati alla stazione internazionale di Luino, è stato ancora una volta Giovanni Mele, capostazione a Luino per trent’ anni e ora nemico giurato del degrado che sembra avvolgere la stazione della città di Piero Chiara, vera e propria porta d’accesso al Varesotto dalla Svizzera. «Mi chiedo come sia possibile tutto questo – racconta – con la sala d’aspetto che è ormai chiusa da anni e inutilizzabile per i viaggiatori e il salone doganale che è stato addirittura spogliato delle panche sulle quale almeno ci si poteva sedere aspettando il proprio treno. Specialmente d’inverno, con il freddo che c’è fuori, questo atteggiamento è incomprensibile».

E invece è l’amara realtà di una storica stazione internazionale. Ne sanno qualcosa gli studenti che dall’inizio dell’anno si ritrovano alle prese con il pavimento. «Non c’è soluzione – raccontano decisamente arrabbiati – o resti fuori ad aspettare il treno magari anche per un’ora. O ti arrangi sedendoti per terra. Sembra incredibile ma è proprio così. Quando invece basterebbero delle panche o più semplicemente aprire la sala d’aspetto che peraltro è pienamente funzionale invece che lasciarla chiusa senza alcun motivo apparente».

Di sicuro anche l’impatto con i turisti che anche ieri si sono serviti della linea per raggiungere il mercato del mercoledì a Luino non è dei migliori. Con gli svizzeri che, entrati in quella che dovrebbe essere una sala d’attesa si guardano intorno a caccia di un posto a sedere senza trovarlo. «E pensare – aggiunge Giovanni Mele – che gli spazi non mancano. Anzi ce ne sono tantissimi di inutilizzati con diverse associazioni luinesi che hanno chiesto più

volte la possibilità di utilizzarli. Questo sarebbe anche un modo per mantenere viva, controllata e pulita la stazione. Ma ogni richiesta è sempre caduta nel vuoto». Così ai viaggiatori non resta che rassegnarsi. «Eppure – conferma Mele, che da anni si batte per il decoro della storica stazione – basterebbe davvero poco: si è sentito dire che la sala d’aspetto rimane chiusa per paura che i senza tetto la utilizzino di notte. Basterebbe chiuderla prima di sera ma così almeno si offrirebbe ai viaggiatori la possibilità di aspettare i treni comodamente e al caldo».

b.melazzini

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