GALLARATE All’alba di oggi, 25 gennaio, gli uomini del commissariato di Gallarate, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Busto Arsizio Cristina Marzagalli su richiesta del sostituto procuratore Luca Gaglio. In manette tre cittadini albanesi, tutti regolari, ritenuti responsabili di una nutrita serie di reati. Si tratta di Dritan Dushku (detto Tano), classe 1983 e residente a Gallarate, anche se da qualche tempo abita a Cassano Magnago, Gjergj Pellumbaj, classe 1977 di Gallarate; e Miklovan Keci, classe 1982, residente a Varese: i poliziotti lo hanno però trovato in un ostello di Bassano del Grappa.L’indagine della polizia era iniziata nel giugno del 2009 quando gli investigatori avevano raccolto confidenze sul coinvolgimento di un albanese di Gallarate, descritto come privo di tre dita di una mano, in furti con scasso in esercizi pubblici dotati di slot machine. I colpi erano stati messi a
segno al Tom’s Coffee di via Quintino Sella, a Busto Arsizio (il 13 maggio scorso); al Long Island di via Vellone, a Varese (il 29 maggio); al San Fermo di via Battisti, a Cardano al Campo (il 26 giugno); e nel ristorante La Casareccia di piazza Italia, a Oggiona Santo Stefano (questo 23 gennaio).Le successive indagini hanno portato all’identificazione dei componenti del terzetto e alla prova del loro coinvolgimento non solo nei furti ma anche nello sfruttamento di due giovani rumene costrette a prostituirsi in strada. Utilizzando come base un appartamento di via Checchi, a Gallarate, le ragazze erano portate a “lavorare” a Olgiate Comasco, Buscate, Arconate e Borgo Ticino. Dushku e Keci sono accusati di furto aggravato; ancora Dushku, ma con Pellumbaj, è accusato anche di sfruttamento della prostituzione; il solo Dushku, infine, dovrà rispondere anche di spaccio di droga.
e.romano
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