Faccia a faccia con papà Debutta Filippo Maroni

VARESE (a.morl) Ha 18 anni e frequenta la quinta liceo scientifico. Jeans, scarpe da ginnastica, camicia e maglioncino azzurro. È Filippo Maroni, figlio del ministro dell’Interno Roberto Maroni. Padre e figlio si somigliano molto per i lineamenti del viso, meno per l’altezza. Maroni jr, infatti, sormonta il padre di un bel pezzo. «Sarà per l’aria buona che c’è a Varese» ha scherzato il ministro ieri al cinema Vela, appena tornato da Roma, guardando il figlio dal basso all’alto.


Statura a parte, «talis patris, talis filius». Filippo Maroni promette bene. Ha già una carica elettiva: è uno dei rappresentati di istituto al liceo scientifico Ferraris. Ieri ha superato una grande prova organizzando un’assemblea sul tema della mafia: non si è fermato un attimo nel coordinare la scaletta con gli altri studenti. Si è dimostrato attento, scrupoloso, appassionato e un gran lavoratore. Nonostante l’eccezionalità del trovarsi sul palco insieme al papà ministro, le sue parole sono quelle di una persona che non ama il protagonismo e che preferisce condividere i meriti con i compagni: «È la seconda assemblea in tre anni sul tema della mafia, abbiamo lavorato molto per organizzare l’incontro» ha detto. Con lui ci sono gli altri rappresentati di istituto: Gianmarco Gaeta e Samuele Corsalini. Il pensiero di tutti corre alla compagna assente, Rosalba Maruca, «che si è impegnata tanto ma non è riuscita ad esserci».
Al termine dell’assemblea, padre e figlio hanno risposto alle domande dei giornalisti. Il ministro Maroni si è dichiarato soddisfatto dell’incontro: «I ragazzi si sono dimostrati molto informati e attenti, hanno fatto domande pertinenti e senza malizia». Disinvolto, anche Filippo Maroni non ha esitato a farsi intervistare davanti alle telecamere, specificando che «il papà non ha nulla in contrario». Le sue impressioni sono state molto simili a quelle del padre: «Assolutamente si, è stato un incontro utile perché la mafia è presente e vicino a noi ed è bene parlarne». Prima di essere ripreso, scherza: «Devo stare attento a quello che dico altrimenti non ho più un tetto sotto cui dormire».
Roberto Maroni se ne è andato assicurando al preside, Antonio Micalizzi, la sua presenza a iniziative analoghe. L’anno prossimo, però, padre e figlio non si incontreranno più al liceo Ferraris. Questo per Filippo, se tutto va bene, dovrebbe essere l’ultimo anno di scuola superiore. Alla domanda «stai pensando alla carriera politica?», Filippo Maroni sorride, facendo intendere tutto e niente.

s.bartolini

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