LUINO Si godono il successo elettorale i rappresentanti di «Nuova frontiera». Ringraziano gli elettori di Luino. Con “tremilaottocentoventicinque grazie”, tanto quanto i voti conquistati. E pensano già al lavoro. Ad affrontare il programma con il quale hanno ottenuto la fiducia, massiccia, degli elettori. Con un occhio di riguardo alla composizione della giunta che affiancherà il neosidnaco, Andrea Pellicini, il quattordicesimo per la città rivierasca, nel governo della città di Luino. Due i sicuri: il primo è Alessandro Barozzi, leghista, cui spetterà il non facile assessorato ai Lavori pubblici. Con un esordio piuttosto delicato: prendersi carico di studiare la soluzione per rendere meno impattanti le strutture del parco a lago di Luino. Il cosiddetto “muro” con l’obiettivo di ridare la vista del Verbano “da via Verdi”. Il tutto compatibilmente con le rigide normative che regolano gli appalti in corso d’opera. «Un impegno che complessivamente, e non solo sul parco a lago, non sarà facile – evidenzia Barozzi – ma che accetto volentieri. Metterò le mie competenze al servizio della città». L’altro posto in giunta, “garantito” dallo stesso Pellicini subito dopo l’elezione, andrà ad una donna. Per ora di nomi non ne sono stati fatti ma il neosindaco è stato chiaro. «Serve una donna in giunta – spiega – perché a Luino questa è una figura che ha fatto sentire la sua mancanza». La partita così si giocherà tra Alessandra Miglio, in quota Udc, e l’indipendente Simona Ronchi. Accanto a loro spiccano le legittime ambizioni di Franco Compagnoni e Giuseppe Taldone. Il primo, cardiologo in quota Lega, è stato l’autentico mattatore, in termini di preferenze, della tornata elettorale. Il secondo vero vincitore
dopo Andrea Pellicini. Difficile, infatti, commentare in altro modo il trionfo personale raggiunto: qualcosa come 350 preferenze. Un risultato storico, unico nella lista e nel suo genere qui a Luino. Numeri che gli fanno dire di «sentire la responsabilità per incarico importante». Per lui, così, si apre la porta di un assessorato di peso. «Del resto la gente si espressa chiaramente», ammette. Peso specifico importante avrà anche Giuseppe Taldone. Assessore della giunta Mentasti, dimessosi dopo aver abbracciato «Nuova frontiera» è il secondo dei più votati con 241 preferenze. «Le nomine degli assessori le fa il sindaco – sottolinea -. Certo quello che mi è arrivato dalle urne è un riconoscimento importante». Potrebbe aspirare ad uno dei cinque posti in giunta, oltre a Pellicini, anche Marcello Castelli. Terzo degli eletti dopo Compagnoni e Taldone. «Spero di esserci», conferma. E i numeri sono dalla sua. Resta poi aperta anche la questione del vicesindaco. Posizione che uscirà dal confronto tra le anime politiche della lista. Questione di giorni, forse ore e poi il quadro sarà comunque definito. Pellicini ha inoltre chiarito che per ora continuerà nel suo ruolo di assessore provinciale all’Istruzione. «Per quanto riguarda questo incarico – conclude – sono a disposizione del presidente Dario Galli e del mio partito, il Popolo delle Libertà». Sul fronte delle opposizione, Vincenzo Liardo ringrazia per il sostegno ricevuto e conferma il suo ruolo di opposizione. «Non è andata come mi aspettavo – ammette – e vi confesso che la delusione è forte. Accetto il risultato degli elettori e cercherò di fare del mio meglio come consigliere comunale di minoranza». Impegno identico assicurano da «Luino futura».
b.melazzini
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