Morazzone, alla Tecnotel dipendenti in sciopero

MORAZZONE Da due giorni i dipendenti della «Tecnotel» di Morazzone sono sul piede di guerra. Lamentano pagamenti in sospeso, trattenute indebite, atteggiamenti arroganti da parte dell’azienda. Così hanno incrociato le braccia, chiedendo il rispetto dei patti e della loro dignità.
La crisi, dunque, si affaccia prepotentemente anche sul settore delle due ruote. E come avviene in altri casi i primi a soffrire sono le aziende dell’indotto e i terzisti, come la «Tecnotel» che realizza telai per motociclette per conto di grosse aziende come Mv Agusta e Husqvarna.

I dipendenti sono 58, in questo periodo lavorano a rotazione per effetto della cassa integrazione e quasi tutti hanno aderito all’agitazione organizzata in collaborazione con la Fiom Cgil, chiedendo un trattamento dignitoso e il rispetto degli accordi presi in passato. «Da parte dell’azienda – spiega Oscar Brun, della Cgil – non c’è mai stata alcuna disponibilità alla trattativa, anzi, davanti alle legittime richieste indicano la porta, invitano a licenziarsi. I lavoratori non chiedono altro che quanto dovuto: l’anticipo della cassa, il premio feriale di 1200 euro pattuito lo scorso anno che doveva essere dilazionato in busta a partire dal mese di gennaio di quest’anno ma che ancora non si è visto, oltre alla gestione completamente illecita del sistema delle trattenute in busta paga. Da quattro anni ai dipendenti viene tolta una trattenuta per il fondo pensione Cometa ma i versamenti non sono mai stati effettuati, la stessa cosa avviene con le quote sindacali, la gran parte sono iscritti e subiscono le trattenute, che l’azienda non versa poi al sindacato».
Da quì la decisione di incrociare le braccia. La dirigenza della «Tecnotel», interpellata per una replica alle affermazioni di dipendenti e sindacato, ha preferito non commentare.

f.artina

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