VARESE Aria di crisi? “3nd” non chiude, ma si allarga. Mentre molti negozi della zona pedonale non hanno resistito all’andamento della crisi economica, chi può rischia e investe. Una scelta in controtendenza per lo store di abbigliamento, scarpe e accessori del centro che sposterà uno dei due punti vendita dallo stabile all’angolo tra le vie Albuzzi e Griffi a corso Matteotti. Un nuovo punto vendita dove, tra una gioielleria e un negozio di borse, sorgeva il Banco di Desio. Artefice della scelta di traslocare è la proprietaria, Yvonne Rosa: «Quando ho saputo che ci sarebbe stata l’occasione di aprire sul Corso ho pensato che fosse una possibilità imperdibile». Una scelta strategica per Yvonne, che già gestisce un negozio con affaccio sul Corso: «Nelle vie laterali in tanti sono stati costretti o hanno scelto di chiudere a causa della crisi e altri si sono ridimensionati. Io credo che nei momenti di recessione sia meglio investire».I lavori fervono nell’antico stabile che ospiterà il negozio, i cui battenti dovrebbero aprire entro la fine del mese di
settembre. Un importante cambio di look per “3nd” che dallo spazio orizzontale al pian terreno di via Albuzzi, si svilupperà su una superficie disposta su tre livelli.In continuità con le scelte stilistico-architettoniche dell’altro punto vendita, verrà mantenuta l’antica struttura originale, tipica delle case del vecchio borgo. Ogni livello dello stabile si affaccerà su due locali e in ciascuno di essi verrà allestito una sorta di corner diverso per fare breccia nel cuore delle clienti.Il negozio infatti, sarà tutto dedicato all’abbigliamento femminile, mentre l’omologo che sorge poche vetrine più in su verso piazza Carducci, si occuperà dell’uomo. Un restyling che coinvolgerà anche il personale che si dividerà tra i due esercizi e si allargherà grazie a nuove assunzioni.Non è ancora certo il nome del negozio, anche se sicuro manterrà il marchio “3nd”. Secondo le intenzioni della proprietaria il target di riferimento rimarrà identico. Una moda giovane con prezzi “giusti”. «Ci tengo – specifica – ad equiparare i costi ai momenti che corrono, pur continuando a puntare sulla buona qualità dei prodotti».Laura Botter
s.bartolini
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