VARESE C’è anche un architetto tra gli allievi del corso di base di panetteria per adulti organizzato dall’agenzia formativa della provincia in collaborazione con l’associazione dei panificatori di Varese. «Mi sono laureata nel 2000 in architettura – racconta Manuela Zanzi che ha studiato tra tavole, righelli e complicati programmi al computer, ma ha sempre avuto il pallino per il pane. «Vista la situazione del mondo del lavoro mi sono detta “ci provo davvero a diventare panettiere” – racconta la
giovane – Mi spinge a tentare questa strada la passione, ma anche la necessità di trovare un lavoro. Non rimpiango i miei studi, fanno parte della mia cultura. E, del resto, anche fare il pane è un’arte». Il giovane architetto è in buona compagnia. Tra i 16 partecipanti di età compresa tra i 23 e i 55 anni ci sono altre persone che hanno dovuto dire addio alla loro professione e che cercano nel pane una nuova strada.
Alfred Hoffmann ha 55 anni ed è il corsista più anziano del gruppo. «La mia scelta di diventare panettiere è dovuta alla situazione economica – racconta – Per anni ho lavorato nel commerciale poi piano piano il settore dove mi muovevo è diventato un deserto. Ho sentito che mancano panettieri e ho colto la possibilità di diventarlo come un’osasi di salvezza. Ma non vedo la scelta come un ripiego, perché penso che i lavori manuali abbiano pari dignità degli altri. Non la vivo male, mi dà nuovi stimoli».
Paolo Castiglioni ha 39 anni. Lavora in Svizzera in una fabbrica come capo produzione. «Visto che la metalmeccanica è in crisi ho pensato di darmi un’altra possibilità come panettiere – racconta – Sono un tornitore. Professione di cui, è vero, c’è richiesta. Ma è anche vero che nessuno paga, quindi tanto vale optare per altro. Il mio sogno? Quello di aprire un mio laboratorio di panetteria, dopo aver fatto almeno cinque anni di pratica. Penso che i panettieri rionali torneranno ad andare bene visto che la popolazione italiana sta invecchiando».
Lunedì è incominciato il corso di panetteria e, nello stesso tempo, si è concluso quello di pasticceria (il passaggio di consegna è stato introdotto da una relazione di Sonia Prevedello, responsabile dell’agenzia formativa). Tra gli studenti c’era anche Tekee, 33 anni, emigrato dall’Eritrea. Il giovane è titolare di un panificio a Vedano Olona e faceva già il panettiere nel suo paese. Ha frequentato il corso di pasticceria per specializzarsi. Il suo caso rappresenta tutti quegli stranieri che sono venuti nel nostro Paese per fare quei mestieri che gli italiani rifiutavano perché troppo faticosi. E che adesso torneranno a dover fare, piaccia o non piaccia.
Attenzione però, di certezze occupazionali non ce ne sono. «I mezzi di comunicazione hanno un po’ troppo enfatizzato la necessità di panettieri sul territorio – dice Franco Borroni, direttore dell’associazione panificatori di Varese – Abbiamo liste di nominativi di panettieri che le aziende possono chiamare se necessitano di personale. È vero che servono panettieri, ma a patto che abbiano passione per il loro lavoro. E’ dalla passione che bisogna partire per avere successo nella professione». Il corso serale per panettieri si svolge quattro giorni alla settimana, dalle 19.15 alle 22.15, al Cfp di via Monte Generoso. Pochissimi i posti sono ancora a disposizione. Chi fosse interessato può contattare il Cfp o l’associazione panificatori di via Cavour 35.
Adriana Morlacchi
e.marletta
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