SOMMA LOMBARDO- Un altro gioiello della tecnologia varesina trova casa al museo Volandia di Somma Lombardo. Ieri pomeriggio, è stata inaugurata l’esposizione permanente di un laser storico e da record, il Lidar, realizzato dalla Quanta System di Solbiate Olona.
Un macchinario unico, sviluppato nel 1995 dall’azienda varesina, che ha operato a 21mila 500 metri d’altezza, rendendo possibili importanti misurazioni sul buco dell’ozono presente sopra l’Antartide. Dopo aver compiuto numerose missioni e dopo circa 500 ore di volo, il Lidar, opportunamente revisionato dagli stessi ingegneri che lo inventarono, da ieri è permanentemente esposto a Volandia.
«È un orgoglio e un piacere immenso ospitare il prodotto di un’azienda del nostro territorio famosa in tutto il mondo – ha detto Marco Reguzzoni, presidente di Volandia – questo laser è servito per far fare grandi passi in avanti all’umanità».
Il museo situato a due passi dall’aeroporto di Malpensa è un’importante testimonianza dell’eccellenza industriale della provincia di Varese, a partire dal settore dell’aerospazio ma non solo.
«Per noi è assolutamente importate la sinergia con le aziende del territorio per poter sviluppare il museo –
ha proseguito Reguzzoni – Siamo nati proprio per valorizzare le nostre eccellenze nel settore aerospaziale e in quello tecnologico». Da ieri, Volandia ospita anche un gioiello della Quanta System, che sarà anche interattivo. Oltre al laser, i vertici dell’azienda di Solbiate Olona hanno consegnato al museo anche tutta la documentazione storica legata al Lidar.
«Quello donato a Volandia è proprio il modello originale del radar – ha spiegato Paolo Salvadeo, amministratore delegato di Quanta System – il Lidar ha permesso di studiare le caratteristiche del buco dell’ozono individuato in Antartide; non esiste a oggi, un laser civile che ha voltato ad un’altezza di 21 mila e 500 metri».
A presenziare alla cerimonia, anche uno degli inventori del Lidar, Antonio Raspa, autore anche di quattro spedizioni in Antartide, proprio per verificare il corretto funzionamento del laser, che entrò in funzione dopo un anno di ricerche, progettazione e prove tecniche, che hanno coinvolto un gruppo di ingegneri e di tecnici. Raspa ha ripercorso tutta l’affascinante storia del Lidar, che entrò in azione nel 1995. «Siamo stati dei matti, in senso buono ovviamente – ha detto l’inventore del laser – anche oggi continuiamo ad accettare sfide».
Proprio lo stesso spirito che aleggia in tutti i padiglioni di Volandia. «Questo è il luogo dove si osa – ha sottolineato Reguzzoni, durante il taglio del nastro – è proprio grazie a quelli un po’ matti che si creano progressi». Non appena nel 1984 fu individuato il buco dell’ozono, Quanta System iniziò subito numerose attività di ricerca, arrivando a realizzare una serie di sorgenti laser per studiare l’atmosfera da istallazione fissa, in alcune basi antartiche.
Nel 1993 la svolta, che permise di studiare i cambiamenti climatici con strumenti installati a bordo di un ricognitore stratosferico russo e nel 1995 iniziò la prima campagna del sistema Lidar, che ha compiuto missioni non solo in Antartide ma anche in Finlandia, Brasile e Seychelles.
«Siamo orgogliosi di essere i “papà” di questo importante strumento avionico e siamo felici che questa prodezza hi-tech, tutta italiana, sia celebrata in un’esposizione permanente a Volandia, tempio della scienza e del volo» ha concluso Salvadeo. Grazie all’invenzione dell’azienda varesina è stato possibile misurare tanti parametri dell’atmosfera; ll Lidar rappresenta una vittoria tecnologica per Quanta System e per tutta la provincia di Varese.