«Abbiamo urlato Mu-ro-ne a Mosca»

La straordinaria passione di sei tifosi delle farfalle (gli Amici del tagliere) da Busto alla capitale russa. «Dovevamo aspettare che finissero di cantare la curva, i bambini e la banda per lanciare i nostri cori»

«Appena sono usciti i sorteggi di Champions, abbiamo cominciato a organizzarci: speravamo da quattro anni di poter andare in trasferta a Mosca…». C’è voluta un bel po’ di pazienza, ma alla fine l’occasione giusta è arrivata. Sei tifosi dell’Unendo Yamamay, tifosi veri, di quelli della prima ora, hanno seguito le farfalle fin nella capitale russa.

La mascotte della Dinamo Mosca e i tifosi dell’Unendo Yamamay a Mosca

La mascotte della Dinamo Mosca e i tifosi dell’Unendo Yamamay a Mosca

Dario Cordella, insieme alla mamma Lucia e gli amici di mille trasferte Francesca, Stefano, Silvia e Alberto, mercoledì sera hanno intonato lo “Yama let’s go!” e il “Mu-ro-ne” anche nell’austero Druzhba Sports Palace. Una serata storica, la prima della Futura Volley a Mosca, e pazienza se sul campo le cose non sono andate nel modo sperato. «Nei limiti del possibile abbiamo incitato la squadra come abbiamo fatto sempre, anche se non era facilissimo trovare il momento giusto per lanciare i cori –

racconta Dario Cordella – Il loro tifo partiva da tre settori diversi del palazzetto: in uno c’era la vera e propria curva, in un altro era sistemata la gioventù della Dinamo, con tanto di bambini urlanti “armati” di battimani, e in un altro ancora suonava addirittura la banda. Così, per far partire i nostri cori, dovevamo prima aspettare che finisse la curva, poi i bambini, poi la banda…».
Se la temperatura esterna in questi giorni è tipicamente moscovita («siamo intorno ai 5-6 gradi sotto zero»), all’interno del “Druzhba” l’atmosfera era piuttosto arroventata: «Il loro è un tifo all’italiana, molto caldo – fa sapere Dario – A fine partita cinque o sei loro sostenitori ci hanno proposto uno scambio di sciarpe: siamo riusciti a scambiarne una, degli altri abbiamo preso l’indirizzo e gliele invieremo, sperando che si ricordino di mandarci le loro…». I sei tifosi biancorossi sono stati anche inquadrati un paio di volte durante lo streaming di laola1.tv. Non è passato inosservato il loro striscione “Amici del tagliere”: «Una cosa goliardica nata dal fatto che, ogni tanto, portiamo al palazzetto salumi e formaggi da gustare durante i time out o a fine set. Per questo qualcuno ci ha definiti “Amici del tagliere”» sorride Dario.

Peccato che, dopo un ottimo primo set, le farfalle si siano spente alla distanza, facendo salire in cattedra Goncharova e compagne: «Bisogna ammettere che la Dinamo ha meritato di vincere. C’è un po’ di rammarico soprattutto per quel quarto set, in cui Busto stava per completare una rimonta clamorosa: non fossimo partiti così male, andando sotto 10-1, avremmo potuto almeno andare al tie break. Comunque pur essendo dotata di grandi campionesse, la Dinamo non è imbattibile. Al PalaYamamay la storia potrebbe essere molto diversa».
Le giocatrici dell’Unendo Yamamay hanno molto apprezzato la presenza dei tifosi a Mosca e capitan Marcon ha ringraziato i sei fedelissimi anche con un messaggio su Facebook.
Dario, Lucia, Francesca, Stefano, Alberto e Silvia rimarranno a Mosca fino a domani: «Una metropoli enorme, – continua Cordella – Tutto quello che vediamo è monumentale, dappertutto si respira arte e cultura. Anche le stazioni della metropolitana sono delle autentiche gallerie d’arte, con tanto di mosaici e quadri. Oggi visiteremo la piazza Rossa e il Cremlino. Un’altra cosa che mi ha favorevolmente impressionato è il grande senso civico dei moscoviti».
Insomma, a parte il dispiacere per il risultato, il viaggio a Mosca lascerà ottimi ricordi «Direi proprio di sì – conferma Dario – Organizzare una trasferta del genere non è semplice, anche per le lungaggini burocratiche legate al visto e le difficoltà per la prenotazione dell’albergo, le cui descrizioni su internet non sempre sono conformi alla realtà…Però, sì: l’abbiamo aspettata a lungo, ma ne valeva la pena».