Abusò delle nipotine Condannato lo zio “orco”

Abusò delle nipoti minorenni: seconda condanna per lo zio orco. Ieri il collegio presieduto da Anna Gioirgetti ha pronunciato la sentenza alle 17, dopo due ore di camera di consiglio: tre anni e quattro mesi per l’imputato, 42 anni residente in un comune del nord della provincia, che si è sempre detto innocente. Le nipoti abusate sono due, due sorelle, una appena maggiorenne l’altra ancora oggi minorenne, ritrovatesi a confidarsi tra loro dopo che la più piccola aveva trovato il coraggio di raccontare alla maggiore delle particolari attenzioni che lo zio le rivolgeva. Temeva, la piccola di casa, di non essere creduta e invece la sorella maggiore le aveva creduto eccome raccontando che anche lei era stata oggetto delle stesse attenzioni.

Era scattata la denuncia e l’uomo era finito davanti al gup. L’imputato aveva deciso di seguire due strade processuali diverse. Aveva risposto in sede di rito abbreviato dell’unico abuso contestato ai danni della nipote più grande. Palpeggiamenti vari in un pomeriggio durante il quale la ragazzina era in casa con lui. Il gup Giuseppe Fazio lo scorso 15 marzo lo ha condannato a due anni e otto mesi per questo.

Ieri si è chiuso il processo per gli abusi, molteplici e prolungati nei mesi, nei confronti della nipotina più piccola. Il pubblico ministero Sabrina Ditaranto, che ha affrontato entrambi i processi, ha ottenuto la seconda condanna: tre anni e quattro mesi. E se nel primo caso lo zio aveva parlato di uno scherzo, di giochi affettuosi con la nipote più grande, in seconda battuta ha dichiarato che la più piccola delle sorelle era addirittura consenziente. Stigmatizzato dall’accusa anche il suo comportamento processuale: avrebbe cercato di convincere la nipote a cambiare le proprie dichiarazioni. I difensori, che ricorreranno in appello, hanno sottolineato come fosse strano che la ragazzina abusata tornasse a far vista allo zio. Il pm ha apertamente parlato di sudditanza psicologica nei confronti di un adulto e familiare. Anche la procura farà probabilmente appello: il pm aveva chiesto otto anni.

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