Addio a Joscar, il parrucchiere che si batteva (anche in mutande) contro tasse e burocrazia

Dolore e incredulità a Bizzozero per l'improvvisa scomparsa, a soli 53 anni, di Massimo Crippa, titolare del negozio J&P di via Carletto Ferrari. Benvoluto e rispettato nel rione varesino, era divenuto celebre per le sue proteste di grande impatto per denunciare le problematiche quotidiane di professionisti e artigiani

VARESE – Una brutta notizia, di quelle a cui non si vorrebbe credere. E’ morto improvvisamente all’età di soli 53 anni, Massimo Crippa, conosciuto con il soprannome di Joscar, da tempo celebre parrucchiere di Bizzozero, titolare del salone J&P di via Carletto Ferrari.

Lui che non era varesino di nascita (veniva da Erba, nel Comasco) e che viveva a Venegono, era una persona amatissima e stimata nel quartiere e in città. Era uno di quei tipi che si definiscono “particolari”. Gentile e mite con tutti, gran lavoratore, ma per nulla arrendevole.

Così, partendo dalle problematiche quotidiane di professionista e negoziante, condivise con tanti colleghi alle prese con l’aggressività del fisco e la durezza fredda della burocrazia, ha deciso un giorno di farsi paladino di chi come lui non aveva voce presso i potenti.

Una battaglia di cui il sistema mediatico si è accorto ormai dieci anni fa grazie a una trovata situazionista di indubbio impatto scenico. Joscar iniziò a presentarsi in mutande in negozio, facendo tagli e pieghe in costume adamitico. Ecco allora che quotidiani nazionali, radio e tv, compresa l’immancabile Barbara D’Urso si accorsero di lui.

Divenne un “personaggio” Massimo Crippa, ma definirlo così sarebbe riduttivo e fuorviante. Già, perché anche in mutande era una persona intelligente e seria, molto di più di chi ti ascolta solo se ti levi i vestiti e fai un po’ il matto. Averne di ragazzi così. Oggi Bizzozero piange ricordando il suo sorriso: addio Joscar.