Alessandro Haber sul Verbano “La perfezione mi fa schifo”

VERBANIA Tre nastri d’argento, un premio Gassman e una carriera lunghissima. E’ questo in sintesi il curriculum di Alessandro Haber, poliedrico attore e regista che sabato sarà il protagonista del sesto appuntamento di TeatroCultura 2011 a Verbania: incontrerà il pubblico, dopo la proiezione del suo primo film in qualità di regista “Scacco Pazzo”, raccontando la sua esperienza dietro e davanti la telecamera. Partendo dalla propria esperienza, Alessandro Haber presenterà alcune considerazioni sul mestiere dell’attore nel cinema e nel teatro, approfondendo le relazioni tra i due linguaggi. A noi della Provincia ha concesso un’intervista dove racconta le tappe salienti della sua carriera, svela una parte del suo privato e ci regala qualche anticipazione sul suo nuovo lavoro musicale.

A Verbania dopo la proiezione del suo film “Scacco Pazzo”, racconterà la sua esperienza lavorativa come attore e regista? Quale ruolo preferisce dei due?

Guardi, sicuramente non posso fare a meno di recitare. A teatro non ho mai saltato una stagione, quando fai l’attore sei padrone di quello che fai, mentre il film è un prodotto che viene fatto da più persone diverse. In teatro partecipi con il pubblico, vivi in diretta le tue emozioni. La pellicola cinematografica esce nelle sale in un momento diverso dal momento in cui viene realizzato: nel frattempo cambiano i fatti, cadono i governi. Il regista poi è

sempre in progress, deve dirigere e avere tutto sotto controllo. Le mie quattro settimane in questo ruolo sono state “folli”; non conoscevo questa esperienza fino in fondo, è stato come scalare una montagna. Vorrei comunque ripetere quest’esperienza dietro la macchina da presa. Se esce un film poi è un piccolo miracolo: il mio “Scacco Pazzo” lo promuovo personalmente; per me è un film senza tempo, non invecchia mai e riporta  tutti al periodo dell’infanzia.

Sarà a Verbania sulle sponde del Lago Maggiore. Ha qualche ricordo particolare legato alla nostra zona?

Non conosco molto bene la vostra zona. Ma se non ricordo male devo aver recitato un mio spettacolo in un teatro della vostra provincia. E’ una zona bellissima: se un collega come George Clooney ha preso casa nella vicina provincia di Como, un motivo ci sarà. Lui è un uomo dotato di grande gusto estetico!

Durante il suo percorso artistico, qual è la critica che l’ha ferita maggiormente?

In realtà la perfezione mi fa schifo, lo sbaglio fa parte dell’essere umano. Io in teatro non ho mai sbagliato e ho sempre sperimentato: non solo spettacoli classici come Shakespeare e Pirandello ma anche pièce della contemporaneità.

Se dovesse passare in rassegna le scene che ha interpretato, qual è quella che più l’ha fatta commuovere?

Sicuramente la scena finale di “Zio Vanja”, l’opera di Cechov che più volte ho portato a teatro. Interpretavo il protagonista, un uomo con i sogni infranti, grigio e mediocre. Alla fine esplode la sua rabbia che io ho pensato di esprimere con una variazione rispetto all’intreccio originale: il protagonista dà un sonoro schiaffo alla nipote, prendendosela con la persona che più le sta a cuore. Poi si scioglie in un commovente abbraccio. In quel momento spesso mi commuovevo anch’io.

Le è mai capitato di essere invidioso di qualche suo collega?

Se per invidia intende una stima creativa e non maligna allora sì. Mi capita spesso di esprimere stima e complimenti per i lavori di alcuni colleghi. Se poi una cosa non mi piace é difficile che riesca a celarlo. E non c’è niente di più brutto che rivolgersi a un collega con complimenti tiepidi. Capirebbe subito che non si tratta della verità.

Quando cala il sipario teatrale, che uomo è Alessandro Haber?

La mia vita é il mio lavoro. Non mi conosco come uomo. Anche fare il padre (ha una bimba di sette anni, ndr) è un ruolo, un personaggio. Ho dedicato la mia vita al palcoscenico e adesso sta per uscire il mio nuovo lavoro musicale. La musica è fondamentale per un attore: la recitazione è musicalità. Arriva ovunque senza bisogno di traduzioni.

Per ora il contenuto dell’album è ancora top secret, ma l’attore ci rivela che i pezzi sono stati scritti da un giovane cantautore e che il cd potrebbe uscire verso la fine di ottobre o dopo la sua tournée che si concluderà nel mese di febbraio.

Se dovesse scegliere due cose per essere felice, cosa vorrebbe?

Vorrei vedere mia figlia realizzata magari proprio su un palcoscenico come lo intendo io che amo alla follia il mio lavoro. E poi vorrei un mondo senza menzogna, guerre e cattiveria.

Cosa consiglierebbe a un giovane che volesse intraprendere la carriera di attore? E cosa pensa di avere in comune con un ragazzo di 20 anni?

Con i giovani condivido i sogni, l’entusiasmo. Mi sento un eterno giovane  mi metto sempre in gioco. Un giovane per emergere deve avere capacità, tenacia, partire alla ricerca di nuove opportunità. Fare tanti provini e non smettere mai di sognare.

E dei reality usati come mezzo per emergere cosa ne pensa?

I reality? Mi fanno schifo.

e.besoli

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