Algeria/ Algeri blindata alla vigilia del corteo pro-democrazia

Algeria, 11 feb. (TMNews) – Il centro di Algeri è blindato, alla vigilia del corteo convocato dal coordinamento
nazionale per il cambiamento e la democrazia (CNDC), che chiede la “fine del sistema” politico attuale. Nella piazza Mauretania, a meno di un chilometro da Place de la Concorde (meglio conosciuta come ex piazza Primo Maggio) dove domani è previsto il concentramento, i veicoli anti-sommossa hanno già preso posizione mentre numerosi poliziotti in divisa battono le vie circostanti.

Rafforzati anche i posti di blocco che furono insediati agli ingressi della capitale dopo gli attentati suicidi di aprile e dicembre 2007, rivendicati da Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi). Negozi e mercati della capitale sono stati presi d’assalto dagli algerini che temono la fine delle scorte alimentari e un’eventuale paralisi dei commerci dopo la manifestazione di domani. Il leader dell’opposizione democratica Said Sadi, presidente del Raggruppamento per la Cultura e la Democrazia (RCD) ha confermato all’agenzia Afp che le autorità “vogliono recintare la capitale” per impedire a potenziali manifestanti, provenienti da altre parti del paese, di raggiungere Algeri.

“Siamo pronti per la marcia di sabato ma loro (le autorità, ndr) stanno blindando la capitale. I treni non hanno più accesso ad Algeri e i trasporti pubblici saranno presto bloccati” ha spiegato Sadi. Sempre secondo la stessa fonte, le autorità avrebbero deciso di dispiegare 10mila poliziotti, che andranno ad aggiungersi ai 20mila che avevano già presidiato la città il 22 gennaio per il corteo del RCD, inizialmente non autorizzato e poi bloccato con la forza dalla polizia.

“Importanti quantità di lacrimogeni sono state scaricate nella notte fra domenica e lunedì al porto di Algeri” ha denunciato Sadi. Nato il 21 gennaio dopo le tensioni di piazza che hanno provocato 5 morti e più di 800 feriti, il coordinamento nazionale per il cambiamento e la democrazia (CNDC) riunisce Rcd, Lega algerina per la difesa dei diritti umani (LADDH), sindacati autonomi e diverse associazioni della società civile. (fonte Afp)

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