VARESE Era il timore di Stefano Garzelli e la speranza di tanti altri corridori pronti a beffare il campione di Besano. Una fuga partita da lontano con uomini di primo piano, capaci di arrivare fino in fondo a giocarsi la Tre Valli 2009: il film della gara è stato proprio questo con buona pace del Garzo e per la gioia di Mauro Santambrogio, talento non ancora sbocciato del tutto che si è aggiudicato la classica della Binda. A premiare il giovane brianzolo della Lampre-Ngc è stato l’ultimo tratto della breve ma ripida salita di Campione d’Italia: negli ultimi 200 metri Santambrogio ha sprintato lasciando un grande Francesco Masciarelli (Acqua&Sapone) alle sue spalle, sul secondo gradino di un podio completato dall’esperto russo Alexandre Botcharov della Katusha.L’azione decisiva si è creata quando ancora la maggioranza dei corridori stava “scaldando la gamba”. Al chilometro 29, nel pieno del circuito italo-svizzero che ha seguito la suggestiva partenza da Luino si sono saldati due gruppetti di attaccanti per un totale di dodici uomini in rappresentanza delle migliori squadre del lotto. La corsa sarà tutta loro, un po’ come accadde due anni fa, nel giorno del diluvio universale. Questa volta alle spalle non c’era un ritiro in massa, ma il gruppo bloccato dalla presenza di nomi interessanti tra i fuggitivi non ha di fatto spinto granché, a eccezione di qualche formazione (come la piccola Centri della Calzatura) rimasta fuori dal giro che conta.Il vantaggio è così arrivato a una distanza “di sicurezza”, anche a 8’ quando ancora la corsa era a Varese: un ulteriore indizio
per una conclusione a ranghi ristretti. A decidere le sorti della Tre Valli è stata quindi la salita finale come accaduto nelle due precedenti occasioni in cui la corsa è arrivata nell’enclave. Spenti presto i tentativi di uomini come Proni e Paolini, ci ha prima provato Bertolini, secondo dietro a Murro nell’anno del diluvio, sesto ieri sotto la canicola. Lo scatto buono però è stato quello a sei gambe nato ai quattro dall’arrivo: Santambrogio, Masciarelli e Botcharov sono partiti davanti a tutti, con il “delfino” di Garzelli a fare l’andatura per provare a rimanere da solo. Un sogno infranto dalle gambe rapide di Santambrogio che quando ha visto da lontano lo striscione dell’arrivo ha calato l’asso – siamo in terra di case da gioco – e si è preso il jackpot.Niente da fare invece per le tre stelle più attese al via, Basso, Garzelli e Ballan, rimasti blindati in gruppo per via della presenza dei compagni nel gruppo di testa e costretti a un lungo allenamento fuori programma. Arriveranno tutti (e con loro Visconti, Bruseghin, Caruso, Pozzovivo, Scarponi e altri) con un largo distacco e con un po’ di broncio.Oggi la carovana si sposta in Brianza per la Agostoni dove Santambrogio, da buon padrone di casa, non vorrà sfigurare. Domani la Bernocchi chiude il Trittico con le salite nella zona di Morazzone a provare a far saltare il banco: la Tre Valli il suo verdetto lo ha dato. Ed è ancora improntato alla linea verde, come avvenne per Ginanni e, tanti anni fa, per giovani come Ballerini e Bugno.
89° Tre Valli Varesine (Luino-Campione d’Italia km 189,310)
ORDINE D’ARRIVO
1-Mauro Santambrogio (Ita-Lampre) in 4h41’23”, media 40,367; 2-Francesco Masciarelli (Ita-Acqua&Sapone) a 3”; 3-Alexandre Botcharov (Rus-Katusha) a 7”; 4-Gorazd Stangelj (Slo-Liquigas) a 27”; 5-Mauro Marzano (Ita-Lampre) st. 53-Ivan Basso a 10’13”; 73-Stefano Garzelli a 10’30”.
Partiti: 142. Arrivati: 95.
Damiano Franzetti
e.romano
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