Andrea Meneghin fa il coach E l’oca rossa straccia tutti

VARESE Gli ultimi secondi della corsa sono stati i più ricchi di suspense. Alla fine è stata l’oca contrassegnata con il colore rosso a tagliare il traguardo, facendo vincere la contrada Cantoreggio. Seconda l’oca “nera” della contrada Paino. Terza quella “gialla” del Faido. Il compito di spingere i pennuti verso il traguardo è stato assegnato ad Andrea Meneghin con la sua bimba nel marsupio, la piccola Carlotta. «La contrada che arriva seconda alla corsa delle oche è quella che vince alla gara della Brenta – dice Fabrizio Nova, ex consigliere di circoscrizione della Lega, che ha assistito alla competizione con la figlia Camilla – Si tratta di una gara che gli animalisti hanno tentato di annullare, ma che rimane viva nel cuore degli abitanti del rione». C’è chi spinge addirittura per inserire nel gioco una contrada in più, quella appunto di Calcinate degli Orrigoni che oggi gareggia insieme a quella di Belvedere.Succederà mai? Difficile prevedere il futuro, certo è che ogni anno il Palio di Masnago apporta alcune migliorie alla festa. A partire dal nome: in questa edizione il Palio non è “delle sei contrade”, ma delle “sei eco-ntrade” e verte tutto sui temi ecologici. L’ecologia ha fatto la parte del leone anche negli stand. Tanto il successo

riscosso dal mercatino di bigiotteria realizzata con materiali di riciclo. Opera di alcuni ragazzini fantasiosi (i loro nomi: Maddalena, Noemi, Francesco, Matta, Greta) che hanno costruito collane, segnalibri, braccialetti, orecchini e tanto altro. Tutto recuperando cannucce, tappi e cartoncini. Tanta curiosità a suscitato anche lo stand con il “bicimetro” di Enzo Robbiani, esperto di energie alternative di Legambiente. Robbiani è riuscito a tradurre in “pedalata” il consumo energetico degli elettrodomestici che si usano in casa, scoprendo che per usare il phon servono 15 “schiavi pedalatori”. «Si tratta di un modo di far capire quanta energia usiamo e quanta ne sprechiamo» racconta. Meno fortuna ha avuto il banco gastronomico: a causa del maltempo, la serata di sabato a base di pizzoccheri ha dovuto spostarsi a Lissago. «Nonostante il cambio di programma gli avventori sono stati 150 – dice Daniele Marantelli, deputato del Pd e residente a Calcinate – Questa festa è una bella risposta alla crisi e dimostra come la gente voglia tornare alle cose semplici».Le tradizioni si scoprono anche facendo quattro passi nella parte più sconosciuta di Valle Luna. Nelle strade del rione venivano distribuiti volantini che mostravano, cartina alla mano, la strada per riscoprire due monumenti naturali: il sasso del boia e la tana della volpe.

s.bartolini

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