Assalita polizia e sede dell’Akp La tensione a Istanbul è alle stelle

Un uomo armato ha fatto irruzione negli uffici del partito del presidente Erdogan. In due invece hanno attaccato il quartier generale degli agenti. Kamikaze freddata

La Turchia è nel caos. Dopo il sequestro avvenuto martedì del procuratore Mehmet Selim Kiraz, morto con i suoi due rapitori, ieri a Istanbul un uomo armato ha fatto irruzione nella sede del partito di governo Akp, e altri due hanno attaccato il quartier generale della polizia, che ha ucciso uno degli assalitori. Il primo, ennesimo, attacco è avvenuto ieri mattina: un uomo armato ha fatto irruzione negli uffici della compagine politica del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan.

L’assalitore ha quindi per prima cosa ordinato a tutte le persone presenti in quel momento nella sede di lasciare l’edificio, prima di salire all’ultimo piano, il settimo; poi ha mandato in frantumi i vetri di diverse finestre e ha issato una bandiera turca con il disegno di una spada. In seguito ha iniziato a formulare richieste, che a ieri sera ancora non erano state ben chiarite. I reparti delle forze speciali turche hanno assaltato l’edificio e arrestato l’uomo. La polizia ha inoltre bloccato per sicurezza l’intera zona intorno alle sede del partito per la Giustizia e lo sviluppo di Erdogan.

Due invece, dalle notizie trapelate nei media locali, gli assalitori che hanno attaccato – sempre ieri – il quartier generale della polizia. Nello scontro a fuoco scoppiato all’esterno dell’edificio, secondo un’agenzia di stampa, uno degli assalitori, una donna che pare avesse addosso una bomba, è stato ucciso, l’altro sarebbe invece riuscito a fuggire.

Quella di ieri, con due nuovi attacchi nei confronti delle istituzioni del Paese, è stata dunque una nuova giornata di forte tensione e terrore in Turchia, dopo che martedì per sei ore due sospetti membri di un gruppo fuorilegge avevano catturato e tenuto in ostaggio il procuratore di Istanbul, Mehmet Selim Kiraz, morto insieme ai suoi due rapitori a seguito del blitz delle forze speciali turche. Il pm era stato preso dai due giovani, probabilmente militanti del Partito Fronte rivoluzionario per la liberazione del popolo, un movimento fuorilegge, che intendevano con questo rapimento “vendicare” la morte di Berkin Elvan, manifestante quindicenne ucciso da un lacrimogeno sparato dalle forze speciali turche durante le manifestazioni anti-governative di Gezi Park. Il pm preso in ostaggio, infatti, aveva in carico proprio il fascicolo sull’uccisione del giovanissimo Elvan. Secondo alcune fonti, il magistrato, arrivato gravemente ferito in ospedale, sarebbe morto durante un intervento. Ieri la stampa turca riportava le dichiarazioni dei medici, secondo i quali Kiraz è arrivato al pronto soccorso senza possibilità di essere salvato: «Non respirava più e il suo cuore aveva smesso di battere». L’uomo sarebbe stato colpito da cinque proiettili durante il tentativo di liberarlo.