Assolto il professore di Luino accusato di abusi sulle studentesse. Troppi “non ricordo” e l’ombra della vendetta per una punizione disciplinare

Al docente 62enne erano stati contestati illeciti comportamenti sessuali nei confronti di alcune alunne. Le ragazze in aula però hanno presentato sospette "amnesie" su fatti piuttosto recenti. E la difesa ha puntato anche su una vicenda di tracce di compiti in classe sottratte e di conseguenti sanzioni da parte dell'insegnante

LUINO – Assolto perché il fatto non costituisce reato. Secondo la giustizia varesina il professore 62enne, accusato di abusi sessuali da alcune alunne di una scuola di Luino e per questo finito sotto processo, non è responsabile delle condotte contestagli. Il pubblico ministero aveva chiesto nei suoi confronti una pena di tre anni di reclusione.

Il processo si era aperto nel 2021, mentre i fatti risalirebbero alla primavera del 2018. La dirigente scolastica dell’Isis Carlo Volontè di Luino aveva presentato denuncia nei confronti del docente di economia che, a detta di alcune ragazze di due classi, si sarebbe reso responsabile di palpeggiamenti, toccamenti di gambe, e battute a sfondo sessuale.

Le stesse alunne dell’istituto sentite in aula, apparse poco convinte delle accuse mosse inizialmente da loro stesse nei confronti dell’insegnante, avevano dichiarato in serie di non ricordare bene i fatti e i particolari oggetto del processo. Un comportamento sorprendente dato che si trattava di accuse gravi su una vicenda piuttosto recente.

Sulla storia c’è anche l’ombra della “vendetta” da parte delle studentesse per una punizione da parte del docente. Quest’ultimo aveva scoperto che le tracce di una verifica erano state sottratte da appartenenti a una classe e diffuse via social prima che la prova fosse sostenuta. Il compito, svoltosi in modo irregolare a causa della condotta scorretta, era stato quindi annullato e le ragazze coinvolte nel misfatto erano state sanzionate a livello disciplinare. La difesa ha sostenuto nel dibattimento che quel fatto fosse alla base di un risentimento delle alunne verso l’insegnante nei confronti del quale avrebbero quindi costruito le false accuse degli abusi. Probabilmente il giudice, nell’assolvere l’imputato, ha tenuto conto di tutto ciò, oltre che delle sospette “amnesie” delle accusatrici sulle circostanze oggetto del processo.