«Attaccavamo tutti Non moriamo mai »

Lele Ambrosetti non si ferma mai. All’indomani del pareggio conquistato sul campo del Brescia, il direttore sportivo del Varese ha trascorso la domenica mattina seguendo i due derby dei Giovanissimi A e B, impegnati contro la Pro Patria (i primi hanno vinto 1-0 con il gol di Boubacar e gli altri 3-0 con la doppietta di Propato e la rete di Castria) e oggi è a Praga, a caccia di giovani talenti.

Il coraggio dell’allenatore e di tutti i nostri giocatori: ci hanno creduto fino alla fine andandosi a prendere il primo punto in trasferta. Stefano Bettinelli ha dato un segnale forte mettendo in campo cinque punte perché, oltre agli attaccanti Neto Pereira, Lupoli e Miracoli, spingevano forte anche gli esterni Rivas e Zecchin: Emanuel è rientrato con mezz’ora di qualità e Gianpietro ha trovato la perla del pari allo scadere su una punizione conquistata da Miracoli, pochi minuti dopo l’entrata in campo. Al di là del cambio di modulo è stato l’atteggiamento a trascinare il Varese: nessuno si è mai risparmiato e tutti credevano di poter centrare l’1-1.

Non ho mai smesso di credere che ce l’avremmo fatta. Del resto, lo 0-1 non ci ha fatto cambiare comportamento: abbiamo sempre spinto in avanti e la nostra forza interiore ci ha permesso di pareggiare. Il risultato nasce dal lavoro quotidiano, dalla costanza e dalla serenità che c’è nel nostro gruppo unico, in cui dirigenti e giocatori condividono gli stessi valori.

I nostri giovani giocano solo perché se lo meritano. Sono tutti molto bravi, come Tamas che, pur avendo trovato poco spazio, è stato convocato nella nazionale maggiore e non per un’amichevole ma per una partita di qualificazione agli Europei del 2016: quella che l’Ungheria giocherà sabato in casa della Romania e che ha lo stesso clima di un derby infuocato. Anche Simic è stato chiamato dall’Under 20 croata e Fiamozzi è ormai uno dei nostri punti fermi.

A gennaio ero stato io a suggerire di mandarlo a maturare in Lega Pro: l’esperienza al Real Vicenza gli è servita molto e quest’anno il Varese se lo ritrova più maturo. Crescerà ancora.

Pescara e Catania sono due ottime squadre e col tempo faranno valere la loro qualità. Io so di aver lavorato sodo e ringrazio la società che mi dà la possibilità di continuare a farlo con intensità: oggi sono a Praga per valutare qualche ragazzo interessante. Sono la programmazione e la passione a fare la differenza e forse non è poi così difficile fare il mercato senza soldi. Il Varese è già un tesoro: ci tengo a ribadire quanto sia fortunato a essere il direttore sportivo di questa squadra splendida e a lavorare in uno staff tecnico unico e con dirigenti che pensano solo al bene dei colori biancorossi.

Il ricordo di quella partita ci può dare una motivazione in più. Ma i nostri giocatori sono unici, lavorano sodo, senza trascurare nessun particolare. E soprattutto ci credono sempre fino in fondo con il giusto atteggiamento: lo hanno dimostrato a Brescia e lo faranno anche lunedì prossimo.

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