Aveva azioni e terreni… ma anche il reddito di cittadinanza: luinese nei guai

Un 65enne residente a Luino si trova ad affrontare seri guai legali dopo aver omesso informazioni cruciali nella sua richiesta di Reddito di cittadinanza presso l’Inps. La vicenda è venuta alla luce durante un controllo a campione effettuato dalla Guardia di Finanza di Luino, focalizzato sui beneficiari del Reddito di cittadinanza e mirato a verificare le dichiarazioni dei redditi del 2019 in relazione ai contributi erogati nel 2020.

Il luinese, originariamente disoccupato e con un background di insegnante, aveva omesso di dichiarare la sua proprietà di terreni, due carte prepagate (una delle quali con saldo negativo) e azioni detenute dalla moglie per un valore complessivo di 50.000 euro. Questa omissione gli aveva permesso di ottenere indebitamente il sussidio, esponendolo ora a una possibile condanna con una pena massima di sei anni di reclusione per dichiarazione falsa o omissione di informazioni.

Il processo, iniziato il 21 febbraio presso il Tribunale di Varese, ha rivelato che il patrimonio dichiarato dal 65enne differiva significativamente da quello effettivamente posseduto. Le Fiamme Gialle hanno analizzato attentamente le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (Dsu) dei beneficiari del Reddito di cittadinanza, confrontandole con le informazioni disponibili nelle banche dati degli inquirenti.

Le indagini hanno rivelato elementi di reddito non dichiarati, tra cui i terreni di proprietà, azioni e due carte di credito ricaricabili con movimenti non segnalati nell’iniziale richiesta di sussidio. L’avvocato difensore ha sottolineato che, ai fini dell’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), i movimenti non sono rilevanti, ma l’accusa sostiene che la corretta dichiarazione avrebbe comunque garantito al luinese l’accesso al beneficio, seppur in misura ridotta.

L’imputato ha difeso la sua posizione sostenendo che le azioni erano relative a società fallite e quindi prive di valore. Tuttavia, la Procura ritiene che la dichiarazione inaccurata abbia consentito al 65enne di ottenere circa 6.000 euro all’anno di Reddito di cittadinanza in modo indebito.

Il processo proseguirà a luglio con l’esame dei testimoni della difesa, mentre l’uomo rischia di affrontare le conseguenze legali delle sue azioni.