Prima giornata ieri per il “Made in Italy – Scuole”, la sezione del B. A. Film Festival dedicata agli studenti e in cui questi ultimi diventano giurati. Ad inaugurare il ciclo di proiezioni è stato“Zoran il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto insieme a “La vita agra” di Carlo Lizzani.
Presente al cinema teatro Lux di Busto Arsizio il regista di Zoran che, con Celeste Colombo, direttore esecutivo della manifestazione, ha commentato la pellicola.
Il film racconta con tratti leggeri e ironici la storia in terra friulana del rude e bugiardo Paolo Bresson (Giuseppe Battiston), accanito bevitore, un matrimonio fallito alle spalle, che “eredita” da una vecchia zia slovena un cane di porcellana e un nipote.
Zoran (Rok Presnikar) è un sedicenne timido e occhialuto che parla un italiano aulico e che agli occhi dello zio è tanto strano da sembrare, almeno all’inizio, scemo.
Solo cinque giorni di ospitalità, il tempo per Zoran di essere ammesso in una casa famiglia, e lo zio non dovrà più pensare al ragazzo. Ma durante la loro convivenza Bressan scopre che il giovane è un vero campione nel lancio delle freccette e decide di sfruttarne il talento e di iscriverlo ai campionati mondiali. L’obiettivo è il premio in denaro.
Non tutto però andrà come pensa lo zio il quale, grazie al nipote, tornerà a fare i conti con i propri sentimenti che sembravano sopiti.
La storia è anche il pretesto per raccontare i luoghi da cui proviene il regista, anzi, quell’atmosfera che si respira «là in fondo a destra», come dice Oleotto, dove sul confine si incontrano due culture e dove l’alcolismo è una piaga.
Il lungometraggio, premio del pubblico alla ventottesima Settimana internazionale della critica ed esportato, ad oggi, in 16 Paesi, agli studenti è piaciuto: eloquenti le risate e gli applausi che sono sfociati al vedere ora una scena ora l’altra.
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