Banca dati del Dna dei cani Così chi sporca deve pagare

VARESE Fido sporca? E il Dna lo rintraccia. Amici della Terra propone di istituire una banca dati con il Dna dei cani, in modo che gli addetti alla pulizia delle strade possano risalire al colpevole dei bisognini abbandonati per strada.
«La carta stampata e le televisioni pullulano di lamentele avverso i cani che, degradandoli, producono deiezioni nelle arterie cittadine, nei vialetti urbani, nei parchi cittadini dove spesso gli animali si trovano accanto ai loro frequentatori su due zampe siano questi»,

scrive in una lettera il presidente di Amici della Terra, Arturo Bortoluzzi.
E lancia anche una proposta per creare maggiore consapevolezza da parte della cittadinanza che possiede un cane sui suoi doveri e aumentare la sensibilità della pubblica vigilanza. Bortoluzzi propone di implementare il servizio dell’anagrafe canina, che oltre al numero di microchip dei cani, contenga anche una banca dati, animale per animale, del loro Dna. «Gli operai addetti alla pulizia delle strade devono essere usualmente forniti di un kit per la raccolta del Dna – aggiunge – Si potrà così scovare con certezza l’animale domestico colpevole di eventuali deiezioni. In Germania è così».
I costi? La spesa per l’esame la pagherebbe chi commette il reato. Senza contare il risparmio: la cifra che oggi viene spesa come investimento per pagare coloro che si dedicano ai controlli. A Milano, secondo Bortoluzzi, la politica di tolleranza zero nei confronti dei proprietari che non puliscono i bisognini dei loro cani, ha funzionato. «Solo cinque anni fa sono state staccate 6.500 multe ai proprietari degli animali per deiezioni non raccolte – conclude – l’anno scorso solo 25. Mi piacerebbe sapere a Varese quante multe sono state staccate per episodi similari?». V. Fum.

s.bartolini

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