Da dove iniziare? Forse dal silenzio che attanaglia il PalA2A durante il terzo quarto, mentre Varese, impotente, subisce un canestro dopo l’altro e il tabellone certifica la pochezza del suo gioco. È un silenzio sportivamente straziante, che sa di resa anche da parte di chi avrebbe il compito di sostenere, è uno sciopero bianco alimentato dalla rabbia per una situazione ormai frustrante. La curva “scarica” i giocatori, schernisce la dirigenza e “richiama” addirittura Moretti, come se chi è stato uno dei responsabili di un tracollo da 17 sconfitte in 24 partite potesse cambiare qualcosa in questa triste serata tra un anno che finisce e uno che inizia. A Masnago – in campo ma anche fuori –
è il tracollo. Un tracollo che nel suo rimbombo evidenzia un’unica certezza: avanti così, in questo tutti contro tutti suffragato dai risultati del campo, si retrocede senza nemmeno passare dal via. E allora, a sei giorni da una sfida contro Cremona che varrà un’intera stagione, occorre una presa di coscienza collettiva e immediata per evitare il disastro: la strada – la strada per riemergere – ha delle pendenze poco adatte a chi non ha voglia di crederci; i pigri – in squadra e sugli spalti, dove servirebbe un sostegno direttamente proporzionale alle difficoltà da affrontare e persino all’inadeguatezza dimostrata finora da chi calca il parquet – i paurosi, i senza tempra alcuna tolgano pure il disturbo. Subito.
Finisce male la “seconda prima” di Attilio Caja alla guida di Varese. Ma se c’è un incolpevole è proprio il coach pavese, impossibilitato a cambiare in soli quattro giorni il dna di una truppa scavata moralmente e tecnicamente dagli insuccessi. La voglia dell’allenatore ex Roma si scontra in primis contro un avversario di quelli che alle povere lande cestistiche italiane si vedono raramente: la Venezia di De Raffaele passeggia sulle paturnie biancorosse con la tracotanza di un basket semplice ma efficace, che sfrutta alla perfezione il talento di chi lo gioca e viaggia su quei ritmi che solo la fiducia verso le proprie capacità (e la Reyer ne ha da vendere: 12 vittorie in 13 partite, il contrario della Openjobmetis) sa mantenere.
Gli incubi dei prossimi giorni avranno il volto di Bramos (18 punti, 6/9 da tre), le scanzonate fattezze di Haynes (19 e un’altra gragnuola di triple), i tratti del talentuoso McGee (13) e di un intero collettivo orogranata che gira alla perfezione. Tutto fuso insieme è onestamente troppo per i padroni di casa, uccisi fin dai primi istanti da un penetra e scarica letale, supportato da percentuali di esecuzione altissime (la Reyer conclude con il 44% da tre, ma nei 40 minuti travalica spesso e volentieri il 50%), e da una difesa dura e concentrata.
In tale contesto la Openjobmetis non riesce ad essere mai un contendente credibile: non ha Eyenga (un’assenza che si fa sentire in termini di inventiva offensiva e di fisico in retroguardia), ha Maynor che non ci prova nemmeno a prendere in mano la bacchetta da direttore d’orchestra, un Johnson che nei primi 30’ non trova un tiro pulito che uno (uscendo solo alla distanza), un Avramovic che non guizza più, un Cavaliero e un Kangur che sono due
fantasmi.Tutto come sempre, anzi peggio: i primi tre quarti sotto le volte del Tempio sono i più scadenti della stagione (e ce ne vuole…). Siamo arrivati a dicembre e a Varese manca tutto in modo conclamato: manca il gioco, mancano gli attributi, manca quella dose sufficiente di talento cui solo una precisa identità di squadra potrà sopperire. Buon lavoro Attilio Caja, perché questa volta serve un’impresa di quelle vere. Un’impresa a cui non sembra credere nessuno (o quasi).
È il post basso di Anosike ad aprire le danze, squillo varesino in una pioggia di triple (4/4 da tre nei primi 3’) dei veneziani. Colpiscono Haynes (2 volte), Peric e Bramos (bis anche per lui): al 5’ è 5-17. A zavorrare Varese ci sono posizioni difensive errate (che comodità per i tiratori ospiti…) e un attacco vittima di paura e mancanza d’idee, nel quale gli unici canestri arrivano dalle iniziative personali di Maynor. Il punto esclamativo di Haynes e la palla persa di Bulleri segnano così la fine di un quarto nero: al 10’ è 12-24.
Se l’intensità registra almeno la retroguardia (la Reyer segna 2 punti in 3 minuti) l’attacco della Openjobmetis continua ad essere totalmente improduttivo: sul ferro si spengono i tiri da sotto e quelli da lontano (presi spesso fuori ritmo e allo scadere dell’azione), con i padroni di casa che per minuti interi non vedono il canestro. Venezia vola a +17 (14-31 al 5’) e lì ritorna alla fine del quarto (tripla di Filloy: 23-40), trascinata dai canestri di McGee (al 20’ è 23-38). Varese? 4/16 da due, 3/10 da tre, 9 perse e solo 23 punti a referto, con Johnson a guidare una folta schiera di biancorossi offensivamente non pervenuti.
All’Umana Reyer vengono tolti due punti nell’intervallo (prima ingiustamente accreditatele dal tavolo). Si riparte dal 23-38, ma anche dallo stesso canovaccio del primo tempo (tiri sbagliati e azioni senza capo né coda): Venezia ringrazia e strappa fino al +20 (23-43). La partita finisce sostanzialmente qui: da una parte si sbaglia l’impossibile, dall’altra si aggiornano i centri di Hagins, Bramos e ancora McGee, sequenza che scrive il -27 (30-57) solo temperata dagli spunti di Cavaliero e Johnson (37-57 al 30’).
L’ultimo tempo non certifica una resa, perché gli uomini di Caja non mollano la presa, ma lo show di Johnson (15 punti in 10 minuti) serve solo a rendere meno amara la pillola. Finisce 60-73.
Maynor 7 (2-6, 1-3), Cavaliero 5 (0-1, 1-4), Johnson 23 (5-8, 4-9), Kangur 5 (0-5, 0-1), Anosike 4 (2-6); Avramovic 2 (1-4), Pelle 13 (5-8), Bulleri (0-1 da 3), Ferrero 1 (0-1, 0-1). Ne: De Vita, Lo Biondo, Canavesi. All. Caja.
McGee 13 (2-8, 2-8), Haynes 19 (1-3, 5-8), Bramos 18 (0-1, 6-9), Peric 6 (2-6, 0-2), Hagins 10 (5-9); Ejim 4 (2-5, 0-1), Tonut (0-1, 0-1), Visconti, Filloy 3 (0-1, 1-3), Ortner (0-4). Ne: Ress, Criconia. All. De Raffaele.
Lanzarini, Attard, Ranaudo.
Da 2: Va 15-39, Ve 12-38. Da 3: Va 6-19, Ve 14-32. Tl: Va 12-18, Ve 7-7. Rimbalzi: Va 40 (11 off., Anosike 14), Ve 45 (16 off., Hagins 8). Assist: Va 11 (Maynor 7), Ve 12 (Peric 4). Perse: Va 14 (Maynor, Bulleri 3), Ve 12 (Haynes 3). Recuperate: Va 5 (Bulleri 2), Ve 6 (Peric 2). Usc. 5 falli: nessuno. Fallo antisportivo: Peric. Spettatori: 3.946. Incasso totale: 60.207 euro.