Barasso, Comune condannato a risarcire 300mila euro per incidente su strada privata

Sentenza shock per il sindaco Scolari: “Strada non di nostra competenza, impugneremo il verdetto”.
Il maxi risarcimento rischia di azzerare servizi essenziali e opere pubbliche.

Una sentenza inaspettata e potenzialmente devastante per le casse pubbliche. A Barasso, piccolo comune in provincia di Varese, è arrivata oggi – lunedì 30 giugno – la notifica di una condanna a risarcire 300mila euro a un ciclista caduto anni fa all’interno di un complesso residenziale privato. Il fatto che l’incidente sia avvenuto su una strada privata non ha evitato che il Comune venisse comunque coinvolto nella causa, intentata insieme contro l’amministratore del complesso.

A ricevere la comunicazione è stato direttamente il sindaco Lorenzo di Renzo Scolari, che ha definito la vicenda «un fulmine a ciel sereno». In un video rivolto ai cittadini, il primo cittadino ha ribadito con forza la totale estraneità dell’amministrazione comunale alla gestione di quella strada: «Non è mai stata di nostra competenza, né abbiamo mai svolto manutenzioni, spalato neve o salato il fondo in caso di ghiaccio. Le norme ci vietano di intervenire su proprietà private».

Un colpo alle finanze del Comune

La sentenza di primo grado impone al Comune il pagamento immediato del maxi risarcimento, comprensivo anche delle spese legali. Un importo che, secondo Scolari, «sarebbe insostenibile per una realtà come la nostra. Dovremmo tagliare servizi scolastici, trasporti, aiuti sociali, bloccare le assunzioni e rinunciare a progetti pubblici attesi da anni. E anche così, difficilmente arriveremmo a coprire la somma».

La battaglia legale prosegue

Il Comune ha già presentato ricorso e richiesto la sospensiva del pagamento in attesa del giudizio d’appello. «Faremo tutto il possibile per difendere la nostra comunità – ha aggiunto il sindaco – e per far valere la verità dei fatti: il Comune non può e non deve rispondere di eventi accaduti in aree che non sono pubbliche né sotto la nostra gestione».

La vicenda solleva interrogativi importanti sulla responsabilità degli enti pubblici in casi simili, e preoccupa per le possibili conseguenze di precedenti giudiziari che rischiano di colpire duramente le finanze dei piccoli comuni.