Bce/ Dimissioni bomba di Stark,euro crolla, giù Borse, Milano-3%

Marsiglia, 9 set. (TMNews) – Al G7 delle Finanze che si è appena aperto a Marsiglia è come all’imporvviso l’inquitante notizia delle dimissioni del capo economista della Bce, il tedesco Juergen Stark, in apparente polemica con il programma di acquisti di titoli di Stato dell’area euro, con una decisione che sollevano le spettro di una frattura in seno al direttorio. In un quadro che torna a farsi teson il commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn ha richiamato i paesi dell’area euro, “soprattutto quelli considerati vulnerabili” a “portare avanti i loro piani di risanamento” dei conti pubblici”. L’euro è andato a picco a 1,3721 dollari.

Il vertice di Marsiglia si è aperto nel peggiore dei modi, una nuova ondata di crolli delle Borse che sembrano aver reagito negativamente a diversi sviluppi, dal piano sull’occupazione annunciato dall’amministrazione Obama all’aggravarsi delle complicazioni sul piano di aiuti alla Grecia. E in questo quadro l’esplosiva notizia delle dimissioni di Rehn ha ulteriormente esacerbato gli allarmismi.

A un’ora da fine scambi a Milano il Ftse-Mib cede il 3,15 per cento, Parigi cala del 2,67 per cento, Francoforte del 2,79 per cento, Londra accusa un meno 1,72 per cento. Giù anche Wall Street, con il Dow Jones al meno 1,24 per cento e il Nasdaq al meno 0,59 per cento. Prima che venissero ufficializzate da un comunicato della Bce, a margine del G7 Rehn non ha voluto commentare le dimissioni di Stark.

In parllelo a Marsiglia sono giunte anche le polemiche rispetto agli orientamenti restrittivi di paesi, in particolare la Germania, che invece avrebbero i margini pr allentare un po’ la cinghia in questa fase di tensione. Polemiche che Rehn ha cercato di sorvolare, affermando che in generale “i paesi che dipongono di margini di manovra” dovrebbero “lasciar agire gli stabilizzatori automatici”, come i sussidi alla disoccupazione o i sostegni alle fasce più deboli, senza serrare ulteriormente la politica di bilancio.

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